Il fondatore Giuseppe Matozza: "Le difficoltà non risiedono nell'accesso alle nuove tecnologie, ma nel loro corretto utilizzo"
“Quando si parla di digitale e innovazione, spesso si fa riferimento a startup, incubatori, app, e-commerce, intelligenza artificiale. Tuttavia, raramente si considerano le esigenze dei liberi professionisti e di come possono integrare canali e tecnologie digitali in ambito professionale. Questo crea confusione tra i professionisti, bloccandoli e generando immobilismo”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia Giuseppe Matozza, fondatore di Sud opportunity, progetto dedicato alle partite Iva che punta ad aiutare i liberi professionisti a sviluppare i propri business senza rinunciare al territorio d'origine.
"La digitalizzazione rappresenta un'opportunità straordinaria per superare le barriere geografiche e ottenere maggiori possibilità di crescita professionale. Tuttavia, esiste una netta differenza tra lo sviluppo di nuove tecnologie e il loro effettivo utilizzo, soprattutto nel Sud Italia. Viaggiamo a due velocità: da un lato, la tecnologia avanza velocemente, dall'altro, la maggior parte dei liberi professionisti del Sud è ancora lontana dal digitalizzare le proprie attività per renderle competitive in un mercato sempre più complesso e sofisticato", spiega Matozza.
"Per i liberi professionisti - sottolinea - le difficoltà non risiedono nell'accesso alle nuove tecnologie, ma nel loro corretto utilizzo. Non esistono veri punti di riferimento per valutare le soluzioni più adatte alle loro specifiche esigenze, il che porta spesso a errori, sprechi di risorse e mancanza di risultati, scoraggiando ulteriormente i professionisti".
"La mancanza di consapevolezza - avverte - limita anche la gestione delle fasi di esternalizzazione o acquisizione di risorse per delegare compiti tecnici. Questo ostacola la crescita professionale e aziendale, poiché senza informazioni adeguate è impossibile fare valutazioni precise e definire i parametri necessari. Inoltre, al Sud, oltre alle difficoltà legate all'accesso alle infrastrutture tecnologiche, le opportunità di confronto e formazione sono scarse rispetto ad altre aree del paese. E' su questi aspetti che le istituzioni locali potrebbero intensificare gli sforzi per supportare maggiormente i professionisti nel percorso di consapevolezza digitale in ambito professionale".
"Le partite Iva e liberi professionisti del meridione - ricorda - sono pari al 27,8% del totale nazionale secondo Istat e scontano gap di redditi medi annuali notevoli rispetto al resto d’Italia, percentuali che accomunano anche le imprese, il cui tasso di chiusura è del 13,4% rispetto al 9,2% nazionale.
"Solo affiancando i professionisti in base alle loro reali esigenze - auspica Matozza - si può sfruttare al meglio le potenzialità del digitale, generare nuove opportunità di crescita lavorativa in ambito locale e valorizzare i tanti giovani professionisti che spesso sono costretti a lasciare il Sud per affermarsi".