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Controllare la mosca olearia e ridurre i danni in oliveto ora è possibile

Controllare la mosca olearia e ridurre i danni in oliveto ora è possibile
24 novembre 2021 | 18.53
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In occasione della 'Giornata internazionale dell’olivo' il prossimo 26 novembre, proclamata dall’Unesco nel 2019, Gruppo Salov, azienda da sempre attenta alla sostenibilità e sensibile all’importanza della ricerca, con un fatturato netto consolidato nel 2020 di circa 335 milioni di euro e 120 milioni di litri venduti, ribadisce il suo impegno nella protezione dell’olivo e nella conservazione del suo valore perenne, annunciando un importante risultato nel controllo della mosca olearia ottenuto dopo due anni di lavoro in collaborazione con Cnribe (Consiglio nazionale delle ricerche – istituto per la bioeconomia).

Le nuove tecnologie messe a punto dagli agronomi del Cnr hanno consentito di sperimentare, presso l’oliveto di Villa Filippo Berio di proprietà di Salov, un innovativo sistema di trappole in grado di acquisire ed inviare immagini da remoto ad alta definizione su un unico computer evitando agli agricoltori di spendere molto tempo nell’oliveto per monitorare la situazione. Già a questo livello di messa a punto del prototipo è possibile controllare cosa stia accadendo nelle popolazioni della mosca delle olive su un territorio olivicolo.

“La mosca olearia è uno dei maggiori parassiti dell’olivo ed i danni che può causare sono tali da compromettere gravemente sia la produzione delle olive che la qualità dell’olio. Tutte le moderne strategie di difesa, che intendono ridurre l’impatto ambientale, presuppongono un monitoraggio attento della presenza dell’insetto in modo da intervenire al giusto momento e solo quando necessario”, ha commentato Claudio Cantini, primo tecnologo del Cnr.

"Il controllo della presenza degli adulti della mosca viene effettuato normalmente predisponendo all’interno degli oliveti delle trappole colorate e delle sostanze attrattive che richiamano l’insetto catturandolo e permettendo una conta precisa degli esemplari ed uno studio dell’andamento nel tempo della popolazione dannosa. Queste operazioni con i vecchi metodi richiedono molto tempo e sono quindi molto costose. Gli studi fatti in collaborazione con Gruppo Salov permetteranno di rivoluzionare questo monitoraggio rendendolo veloce ed economico, così da poter avere un impatto positivo su tutto il mondo oleario implementandone la capacità di controllare e combattere questo pericoloso parassita”, ha continuato.

"Sono particolarmente orgoglioso dei risultati che stiamo ottenendo dalla collaborazione con Cnr che hanno preso vita presso Villa Filippo Berio, la nostra azienda agricola, ora un vero e proprio centro di ricerca a cielo aperto", ha commentato l'ingegnere Fabio Maccari, amministratore delegato di Gruppo Salov. "Al suo interno si stanno studiando soluzioni per il miglioramento dell’olivicoltura. Pertanto, non potrebbe esserci ricorrenza più adatta della Giornata Internazionale dell’Olivo per ricordare l’importanza della ricerca e della condivisione", ha continuato.

La Salov SpA nasce nel 1919 dalla volontà di Giovanni Silvestrini, storico socio in affari di Filippo Berio fondatore dell’omonimo marchio, e di un gruppo di imprenditori lucchesi. Rapidamente l’azienda diventa un punto di riferimento della Lucchesia nel mondo. Salov ha sede a Massarosa, in provincia di Lucca, ed è tra le più grandi aziende del settore oleario con un fatturato netto consolidato nel 2020 di circa 335 milioni di euro e 120 milioni di litri venduti. Dal 2015 fa parte del Gruppo Internazionale Bright Food.

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