Equilibrio inserito in legge di stabilità ha permesso che passaggio avvenga nel mondo più indolore possibile
"Io credo che le due proposte sul tavolo fossero buone entrambe. Ma l'equilibrio inserito in legge di stabilità ha un'importante caratterizzazione, garantisce i diritti acquisiti e ha permesso che il passaggio avvenga nel mondo più indolore possibile. Resta una punta di amaro per noi professionisti per quanto avviene all'Inpgi ma bisogna guardare all'equilibrio di sistema e ai diritti delle persone". Così Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, aprendo il webinar 'L'Inpgi passa all'Inps. Come cambia la busta paga e il futuro previdenziale dei giornalisti', organizzato dal consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dall’ istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi), con il patrocinio dell’Inps, commenta il passaggio dell'Inpgi all'Inps.
"Non è una modifica di poco conto -ha continuato Calderone- quella che oggi analizziamo, relativa alla gestione principale dell'Inpgi per i giornalisti professionisti e pubblicisti dipendenti, e per i pensionati. Mai avremmo voluto fare un passaggio di questo tipo, perchè so cosa vuole dire. Credo anche che sia importante leggere i fenomeni di mutazione del mercato del lavoro e a stare attenti a ciò che succede intorno a noi e cogliere i segnali".
Secondo Calderone, che è anche presidente del Comitato unitario delle professioni, "oggi che cerchiamo di portare avanti l'universalità dei diritti su assegno unico e ammortizzatori sociali non potevamo lasciare indietro e tradire una categoria di soggetti così importanti per gli equilibri democratici del nostro paese come i giornalisti". Per questo è centrale, conclude Calderone, "interrogarsi sul modo in cui sta cambiando la professione deil giornalista e sulle ricadute di questo per i giornalisti".