Banca Generali "è molto poco esposta all'inflazione. Abbiamo solo circa il 10% dei nostri costi operativi che sono direttamente collegati all'inflazione. Se l'aumento dell'inflazione è destinato a riassorbirsi nei prossimi due o tre anni, l'impatto sarà minimo". Lo ha detto l’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, in conferenza stampa per presentare il piano strategico al 2024. In ogni caso, ha spiegato Mossa, "il problema dell'inflazione è serio" e non può essere considerata un "fattore temporaneo".
L'ad di Banca Generali ha spiegato che "ci sono delle componenti strutturali che stiamo un po' sottovalutando. Da una parte la sostenibilità è inflattiva per definizione, perché prima di cambiare i processi produttivi e mettere a posto l'offerta ci vuole del tempo. Inoltre viviamo in un mondo in cui si sono presentate le criptovalute e i digital asset, che sono inflattive perché cambiano la velocità di circolazione della moneta. E c'è un ritorno al nazionalismo e a politiche sociali più spinte, che penalizzano un po' di più le dinamiche di mercato".
Le tensioni geopolitiche, ha continuato Mossa, "mi preoccupano molto, ma credo che il buon senso prevarrà. Spero che sappiano gestire con intelligenza il problema dell'Ucraina, perché sarebbe devastante, in quanto inatteso sui mercati. Se questo si andasse a sommare all'inflazione, probabilmente i problemi sarebbero più seri".