Per non aver ancora applicato il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. L'accusa di genocidio russo nel Donbass
Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha criticato l'Unione Europea per non aver ancora applicato il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, sostenendo che la Russia riceve quasi un miliardo di euro al giorno dagli europei per l'approvvigionamento energetico. "Certo, ringrazio i nostri amici che stanno promuovendo nuove sanzioni. Ma dove ha preso così tanto potere chi blocca il sesto pacchetto?", ha dichiarato Zelensky, riferendosi in particolare all'Ungheria, tra i principali oppositori alle sanzioni sul greggio russo. Budapest ritiene che nella proposta della Commissione europea ci siano ancora dettagli chiave da definire.
"Il mondo non ha osato bloccare il sistema bancario russo", il che consentirebbe di "privare l'aggressore dell'opportunità di finanziare" non solo la guerra contro l'Ucraina, ma anche "la politica di creare divisioni e crisi nel mondo", ha aggiunto Zelensky.
Il presidente ucraino ha quindi accusato la Russia di aver compiuto un "genocidio" nel Donbass, regione contesa nell'est del Paese. "L'attuale offensiva degli occupanti nel Donbass potrebbe rendere la regione disabitata", ha detto Zelensky, che ha accusato le forze russe di voler "ridurre in cenere" diverse città della regione.
La Russia pratica "la deportazione" e "le uccisione di massa di civili" nel Donbass, ha proseguito il leader ucraino, secondo cui "tutto ciò è un'evidente politica di genocidio portata avanti dalla Russia".