Il blocco è parte del "sistema di sicurezza" messo in atto dall'Italia per l'emergenza coronavirus
La decisione di imporre il blocco dei voli con la Cina è stata presa "sulla scorta delle indicazioni del ministero della Salute", che "non ha agito per orientamento politico" ma seguendo a sua volta le indicazioni dei tecnici "che hanno detto quali erano i rischi". Lo ha precisato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, parlando alla stampa e in diretta Facebook dall'ambasciata d'Italia a Belgrado. Il blocco dei voli, ha aggiunto, è solo una parte del "sistema di sicurezza" messo in atto dall'Italia per fronteggiare l'emergenza coronavirus.
E ancora: "Nessuno dei nostri connazionali in Cina deve essere lasciato indietro, nessuno sarà lasciato indietro" ha detto Di Maio. "In queste ore stiamo allestendo e compiendo tutte le autorizzazioni che servono affinché il veivolo dell'Aeronautica Militare vada a riprendere Niccolò Cicogna in Cina" ha riferito il ministro, parlando del 17enne che si trova ancora a Wuhan. "E' un fatto fondamentale".
L'Italia, ha detto ancora Di Maio, "non sta pensando solo a se stessa" e "la parola d'ordine è vicinanza al popolo e al governo cinese, non saremo sordi alle richieste di aiuto e cooperazione". Se poi ci saranno "altri problemi" legati ai circa 5mila italiani che si trovano ancora in Cina, ha aggiunto il ministro, "il corpo diplomatico è in prima linea e con le nostre strutture militari siamo pronti a intervenire in casi di emergenza".