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Vaccino Johnson&Johnson, Ue: "Contatti per dosi sufficienti"

Portavoce non smentisce voci sulla fornitura ridotta da parte dell'azienda

(Foto Afp)
(Foto Afp)
09 marzo 2021 | 15.35
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La Commissione europea è in "contatto con tutti gli sviluppatori di vaccini" anti-Covid, "inclusa Johnson & Johnson, per assicurarsi di avere puntuali consegne di sufficienti quantità di vaccini, in linea con gli impegni delle società". Lo assicura un portavoce della Commissione europea, non smentendo le indiscrezioni riportate da Reuters, che confermano che anche Johnson & Johnson, come già AstraZeneca, potrebbe avere problemi nell'assicurare la consegna delle dosi di vaccini pattuite per il secondo trimestre 2021 con l'Ue. J&J avrebbe informato la Commissione della situazione, in vista del via libera di dopodomani. La Commissione comunque "non commenta sui calendari delle consegne delle singole società", conclude il portavoce.

Ora è chiaro perché ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in un'intervista al quotidiano tedesco Stuttgarter Nachrichten, ha indicato per il secondo trimestre che l'Ue avrà consegne per "300 milioni" di dosi di vaccini. E' la stessa quantità che aveva indicato, appena due settimane fa, il vicepresidente Maros Sefcovic, sempre per il secondo trimestre 2021, ma limitatamente ai "tre vaccini" già approvati, cioè Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. Ora che si avvicina l'approvazione del vaccino di Janssen (J&J), prevista per dopodomani, von der Leyen ha lasciato invariata la previsione delle dosi che arriveranno nel secondo trimestre, segno che qualcosa non va.

Fino a ieri si pensava che i problemi riguardassero soprattutto AstraZeneca, che ha già subito il blocco dell'export di 250mila dosi di vaccino destinate all'Australia, su richiesta dell'Italia. Oggi è emerso che le difficoltà riguardano anche Johnson & Johnson, che è una multinazionale Usa, come AstraZeneca è una multinazionale extra Ue (è anglosvedese, ma la casa madre è nel Regno Unito). A Bruxelles non si esclude di utilizzare il meccanismo di controllo delle esportazioni anche nei confronti della casa Usa, se non dovesse onorare gli impegni presi con la Ue.

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