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Ursula von der Leyen, l'ex pupilla di Merkel per due volte presidente

Il ritratto della presidente della Commissione europea

Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen
27 giugno 2024 | 23.50
LETTURA: 3 minuti

La riconfermata presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nata Ursula Gertrud Albrecht, classe 1958, segno zodiacale Bilancia, è tedesca ma è nata a Ixelles, nella regione di Bruxelles-Capitale, in Belgio.

Suo padre, Ersnt Albrecht, è stato tra l'altro direttore generale alla Concorrenza della Commissione, per poi tornare in patria e diventare presidente della Bassa Sassonia, dopo aver fatto per un periodo l'amministratore delegato della Bahlsen, azienda che produce biscotti e dolciumi. Nell'ultima fase della sua vita ha sofferto del morbo di Alzheimer, cosa che von der Leyen ha ricordato nei suoi discorsi, raccontando di come suo padre, alla fine della sua vita, parlava dell'Europa come di un membro della famiglia. Gli Albrecht erano una delle famiglie nobili del Regno di Hannover. Fino all'età di 13 anni Ursula ha studiato alla Scuola Europea di Bruxelles, poi la sua famiglia tornò in Germania.

Parla correntemente inglese e francese, oltre al tedesco; ha vissuto per oltre un anno a Londra, dove riparò nel 1978, quando la sua famiglia venne informata che la Rote Armee Fraktion aveva intenzione di rapirla, in quanto figlia di un noto politico della Cdu. Nella capitale britannica ha vissuto sotto falso nome, sotto la protezione di Scotland Yard, e ha frequentato la London School of Economics. Nel 1986 ha sposato Heiko von der Leyen, medico, di una famiglia di mercanti di seta divenuti nobili nel XVIII secolo. Hanno avuto 7 figli, tra il 1987 e il 1999; hanno vissuto per qualche anno in California, dove lui insegnava. Anche lei si è laureata in medicina, specializzazione ginecologia. Ha conosciuto il marito nel coro dell'Università di Gottinga; in gioventù ha inciso canzoni a sfondo religioso.

Nel 2003 è diventata parlamentare della Bassa Sassonia, occupandosi di famiglia, donne e salute nel governo locale. Nel 2005 divenne ministra federale alla Famiglia e ai Giovani nel governo di Angela Merkel; dal 2009 al 2013 è stata ministra del Lavoro e Questioni Sociali, battendosi per le quote rosa nei cda, per i matrimoni tra omosessuali e per il salario minimo nazionale, posizioni progressiste che le hanno procurato non pochi nemici nell'ala conservatrice della Cdu/Csu. Dal 2013 al 2019 è stata ministra della Difesa; dal 2016 siede nel board of trustees del World Economic Forum. Il 2 luglio 2019 venne nominata presidente della Commissione Europea, prima donna a ricoprire il ruolo, grazie ad un accordo tra Emmanuel Macron e Angela Merkel; venne poi eletta al Parlamento Europeo con soli 9 voti di scarto. Da allora vive durante la settimana a palazzo Berlaymont, dove dorme in una stanza (pare senza finestre), per tornare nei weekend nella sua fattoria di Burgdorf-Beinhorn, nei pressi di Hannover, in Bassa Sassonia, dove tiene cavalli (un suo pony, Dolly, venne sbranato da un lupo nel 2022).

Il Green Deal, una serie di leggi che mirano a decarbonizzare l'economia dell'Ue rendendola climaticamente neutrale entro il 2050, è stato il tratto caratterizzante del suo primo mandato, oltre alla gestione della pandemia di Covid-19, con l'acquisto congiunto dei vaccini e il Green Pass per viaggiare. Dal 24 febbraio 2022 è tra le più ferme sostenitrici dell'Ucraina, insieme alla presidente del Parlamento Roberta Metsola. Ha notoriamente un pessimo rapporto con il presidente uscente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che la lasciò da sola sul divano per accomodarsi in poltrona a parlare a tu per tu con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

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