Il co-presidente Ecr a “Fabbrica Europa”: “Vantaggio competitivo che va sfruttato”
“Competitività e non sussidi, credo sia questa la richiesta: non aiuti economici ma esser lasciati liberi di poter esprimere il proprio potenziale". Nicola Procaccini, eurodeputato FdI e co-presidente Ecr, lo dice chiaramente durante "Fabbrica Europa", l'incontro vetrina per le proposte di Confindustria in vista delle elezioni europee, insieme ai Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, tenutosi a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento. "La competitività non è stata esattamente al centro delle politiche europee dell'ultimo mandato", analizza Procaccini. "Credo, al contrario, che sia stata sacrificata sull'altare di un furore ideologico che ci ha portato un po' fuori strada e a perdere competitività in un momento particolarmente critico e contraddistinto da situazioni geopolitiche particolarmente gravi".
Procaccini prosegue: “Ricordo il proverbio secondo cui l’America innova, la Cina copia e l'Europa regolamenta. Io rappresento un gruppo parlamentare che nasce proprio con questa ragione sociale: quella di una minore invasività possibile dello Stato. In questo caso, del superstato europeo, nei confronti delle Nazioni. La buona notizia è sullo stato di salute dell'economia italiana rispetto ad altre economie. L'elemento della stabilità di governo - al di là del colore politico - è un valore economico, oltre che politico. L’Italia, nel rapporto con altre nazioni, si presenta con questo vantaggio competitivo che va sfruttato, facendo anche lavoro trasversale. Ho il ricordo della battaglia su regolamento imballaggi, quando le forze politiche italiane si sono trovate nella stessa trincea, con capacità di visione che va al di là della bandiera. Io penso che la prossima stagione dell’Italia possa essere piacevole: un giornale tedesco titolava ‘abbiamo sottovalutato gli italiani’. Questo racconta come gli italiani nei momenti di crisi sappiano tirare fuori il meglio di se stessi e portarlo nell’Europa che verrà”, ha concluso Procaccini.