Così il direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento europeo durante l’evento Fabbrica Europa
“Questo non è un voto normale, avviene in contesto eccezionale: dopo gli eventi del 7 ottobre e dopo oltre due anni dall’invasione russa, il mondo sta scivolando verso una fortissima instabilità internazionale. La classe dirigente europea deve spiegare che ti tipo di Europa vuole dopo le elezioni: penso che la prima cosa sia rafforzare la nostra autonomia strategica. Per fare questo serve una strategia di politica industriale: l'Europa rimetta l'industria al centro. Penso alle politiche sui microchip o all'innovazione: senza strategie è difficile perseguire gli obiettivi di sicurezza”. Lo spiega Carlo Corazza, direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento europeo durante l’evento Fabbrica Europa: un incontro organizzato per discutere le proposte di Confindustria per le elezioni europee con i Parlamentari europei nella circoscrizione Italia centrale, che si è tenuto a Roma nella sede di Unindustria, promotrice dell'evento.
“Vediamo che Putin non è isolato: Blinken, durante la sua visita in Cina, ha detto chiaramente che senza il sostegno cinese oggi la Russia sarebbe molto più debole. Iran, Corea del Nord: sembra quasi che i regimi autoritari si stiano contrapponendo in maniera sempre più netta alle democrazie liberali”, prosegue Corazza. Che poi contestualizza: “Questa per l’Europa è un po' la fine dell’età dell'innocenza. Il mondo che conoscevamo non c'è più e l’Europa è in pericolo: questo significa che ci si deve attrezzare, senza panico e isterismi, per tutelare la sua difesa e sicurezza. La prima cosa da fare è andare votare, perché il voto è il messaggio più potente verso le dittature”, le parole di Corazza.