Per il presidente ucraino il Paese si comporta in modo "irragionevole"
L'Ungheria si comporta in modo "irragionevole: come può un Paese della Nato sostenere la Russia?". A chiederselo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista con diversi giornalisti scandinavi secondo quanto riporta Ukrainska Pravda.
"Mi sembra che vi sia confusione politica fra le élite dell'Ungheria. C'è una strana situazione: come può un paese Nato essere a favore della Russia e contro l'Alleanza?", ha rimarcato Zelensky. "Penso sia un comportamento irragionevole... essere alleati non è una parola, si tratta di convinzioni e azioni", ha continuato. "E se tutti gli alleati dicono: 'la Russia ci chiama nemici, dobbiamo rimetterla al suo posto', non è che uno stato dice: 'no, la Russia è nostro alleato'. Non va così. Questo significa che non sei più un alleato dell'Alleanza. Sei un alleato di diritto, ma di fatto lavori contro (la Nato)", ha proseguito Zelensky, sottolineando come chi si comporta in questo modo non dovrebbe "dire se l'Ucraina può o non può aderire alla Nato. E non dovrebbe porvi ostacoli".
Il suo commento arriva dopo che il premier ungherese Viktor Orban si è espresso duramente contro l'ipotesi di adesione di Kiev alla Nato, caldeggiata dal segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg.
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KHERSON - Nella regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, è in corso un piano di evacuazione di massa che coincide con l'intensificarsi dei bombardamenti da parte delle forze militari russe. Sul canale di Telegram il governatore regionale Oleksandr Prokudin ha denunciato che le truppe russe hanno "aumentato i bombardamenti non solo a Kherson, ma anche in tutta l'Ucraina". E che "gli ucraini, intere famiglie, i bambini stanno morendo", ha detto. Proprio a causa dei bombardamenti, "non posso permettere che la gente di Kherson soffra", Prokudin ha dato ordine di "mettere a punto dei piani per evacuare in anticipo la popolazione civile in caso di bombardamenti di massa della regione".
SERBATOI RUSSI - Sono una decina i tank russi distrutti in un'esplosione a Sebastopoli in Crimea con una capacità di oltre 40mila tonnellate di carburante. Lo riporta l'emittente ucraina Rbc, citando un funzionario dell'intelligence militare di Kiev, Andriy Yusov, che non rivendica l'azione come opera di Kiev. ''E' stata una punizione divina'', afferma, per il raid aereo russo contro un edificio civile a Uman venerdì.
MARIUPOL - "Oltre il 90% di Mariupol è distrutto". Il presidente ucraino Volodymyr Zelenky diffonde su Twitter un agghiacciante video dove si alternano le immagini satellitari della città nel 2023 e quelle di due anni fa. "Queste immagini sono le prove dei crimini della Russia, anche se l'esatto livello di distruzione potrà essere valutato solo dopo la liberazione della città", si legge al termine del filmato.
"Mariupol. Una volta ci viveva circa mezzo milione di persone. E ora non rimane praticamente nessuna casa intatta. Lo stato terrorista russo ha fatto di tutto per uccidere queta città. Oltre il 90% di Mariupol è distrutto", commenta Zelensky nel suo tweet.