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Ucraina, le richieste di Zelensky alla Nato: sistemi difesa aerea, missili e artiglieria

Il leader ucraino a sorpresa nel quartier generale a Bruxelles. Stoltenberg: "Alleanza è al fianco di Kiev. Putin? Usa inverno come arma da guerra"

Zelensky al quartier generale Nato di Bruxelles - Afp
Zelensky al quartier generale Nato di Bruxelles - Afp
11 ottobre 2023 | 09.30
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a sorpresa a Bruxelles per partecipare alla ministeriale Difesa della Nato. Dopo il viaggio a Granada di giovedì scorso per il vertice della Comunità Politica Europea, il leader ucraino è arrivato stamani al quartier generale della Nato, a Evere, alla periferia nordorientale della capitale belga, a chiedere "tre cose concrete", cioè "sistemi di difesa aerea" per proteggere la popolazione e le infrastrutture, "missili" per "scacciare i russi dalla nostra terra" e "artiglieria", che serve "per difenderci".

Zelensky e la solidarietà a Israele: "Non lasciateli soli"

Tra Granada e oggi ci sono stati, nel fine settimana, gli attacchi scagliati da Hamas dalla Striscia di Gaza contro Israele, che hanno inevitabilmente monopolizzato l'attenzione dei media internazionali. Per la dirigenza ucraina l'attenzione dei mass media è vitale, perché l'appoggio dell'opinione pubblica occidentale aiuta i governi a continuare a fornire aiuti a Kiev, affinché possa resistere all'invasione russa. Zelensky, che tra l'altro è di origine ebraica, ha espresso oggi parole di solidarietà con Israele, ricordando che l'Ucraina "sa cosa vuol dire" subire "atti di terrorismo".

E ha esortato i leader occidentali a non lasciare "solo" Israele, perché in momenti come questi è importante "l'unità". Stoltenberg ha detto che domani i ministri della Nato verranno informati dello stato della situazione in Israele dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant.

Stoltenberg: "Alleanza al fianco di Kiev"

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito, a scanso di equivoci, la determinazione dell'Alleanza a sostenere l'Ucraina nella lotta contro l'invasore russo: "Saremo al vostro fianco e daremo sostegno all'Ucraina, perché è davvero importante per tutta la Nato", ha detto il politico norvegese. Nella ministeriale Difesa di oggi e domani, ha proseguito, si parlerà anzitutto di Ucraina: "Ci incontreremo nel gruppo di contatto sull'Ucraina guidato dagli Usa, per mobilitare altri sostegni e coordinare il nostro sostegno" a Kiev.

Dopo il gruppo di contatto, si riunisce il Consiglio Nato-Ucraina, "creato con il summit di Vilnius, che rafforzerà i nostri rapporti e aiuterà l'Ucraina a muovere verso l'adesione alla Nato". Si tratterà anche dei piani approvati a Vilnius per la difesa del fianco est dell'Alleanza: "Ora si tratta di attuarli, con 300mila soldati con elevato grado di prontezza". Nella ministeriale, "parleremo anche delle missioni e delle operazioni della Nato, inclusa la nostra presenza in Iraq, che aiuta a prevenire il ritorno dell'Isis, e anche la nostra presenza in Kosovo".

Incidente al gasdotto Baltic Connector, il punto della Nato

Sul tavolo dei ministri della Difesa sarà poi "l'incidente" al gasdotto Baltic Connector, che collega la Finlandia con l'Estonia. "Parleremo anche dell'incidente nel Mar Baltico - ha detto Stoltenberg - con i danni provocati ad una infrastruttura critica sottomarina. Ho parlato con il presidente finlandese Sauli Niinisto e con la premier estone Kaja Kallas ieri: siamo in stretto contatto. L'importante ora è stabilire che cosa è successo e che cosa potrebbe succedere".

Se sarà confermato che si tratta di un sabotaggio, sarà la seconda volta che un gasdotto sottomarino viene preso di mira da ignoti nel Mar Baltico. Il 26 settembre 2022 i gasdotti transbaltici Nordstream 1 e 2, di proprietà del colosso russo Gazprom, vennero fatti saltare con cariche esplosive da ignoti, al largo dell'isola danese di Bornholm, in acque internazionali. Il sabotaggio, i cui autori sono rimasti sconosciuti, ha tagliato le condutture che permettevano alla Russia di fornire metano direttamente alla Germania.

Come ha sottolineato Simone Tagliapietra, senior fellow del think tank bruxelles Bruegel, l'Europa è avviata verso un "inverno tranquillo" per il 2023-24 sul fronte del gas, ma questo, beninteso, solo a condizione che le infrastrutture di trasporto del gas (gasdotti, navi metaniere e rigassificatori) rimangano "integre". Per Tagliapietra, le notizie arrivate ieri dalla Finlandia sono "molto preoccupanti". Stoltenberg stamani ha fatto capire che l'orizzonte prevedibile è quello di un altro inverno di guerra in Ucraina, e che bisogna attrezzarsi.

"Putin usa l'inverno come arma da guerra"

"Quello che vediamo in questo momento - ha detto - è che il presidente Vladimir Putin si sta preparando ancora una volta ad usare l'inverno come arma di guerra" in Ucraina, "attaccando il sistema energetico, le infrastrutture per il gas. Dobbiamo prevenirlo, con capacità maggiori e più avanzate per la difesa aerea". Il segretario generale ha infine detto di aspettarsi altri "annunci" di sostegno all'Ucraina da parte dei Paesi alleati tra oggi e domani.


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