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Ucraina, Stoltenberg: "Da alleati Nato armi pesanti e a lungo raggio"

Il segretario generale della Nato: "Aumentato sostegno mesi prima di invasione". Zelensky: "Servono armi per fermare i missili russi"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
15 giugno 2022 | 13.23
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Gli alleati della Nato sono "impegnati" a "continuare a fornire" all'Ucraina "gli equipaggiamenti militari di cui ha bisogno per prevalere, incluse armi pesanti e sistemi a lungo raggio". Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles.

Gli alleati Nato "hanno iniziato ad aumentare i sostegni" all'Ucraina "settimane, mesi" prima dell'inizio dell'invasione russa, che era stata "prevista dai servizi di intelligence". Dopo il 24 febbraio questo sostegno è stato aumentato, ma "a volte questi sforzi richiedono tempo", ha detto ancora il segretario generale della Nato.

In futuro la Nato avrà "più materiale preposizionato" nei Paesi del versante orientale, dato che la guerra in Ucraina ha "dimostrato l'importanza" di disporre di equipaggiamenti "pesante" e di depositi di munizioni disponibili "rapidamente. E per la prima volta dalla Guerra Fredda avremo forze preassegnate a Paesi specifici nell'est, legati a piani di difesa. Ci stiamo lavorando con la Germania", ha affermato ancora Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles. La Germania, ha ricordato il segretario generale, ha già "raddoppiato la sua presenza in Romania". Le forze militari saranno "preassegnate" a singoli Paesi, nei quali condurranno "esercitazioni", anche per conoscere il territorio. La nuova concezione strategica della Nato ad est "sarà una combinazione di più presenza avanzata, di quartier generali di controllo, di depositi di carburanti, armi pesanti, munizioni e di truppe preassegnate che si eserciteranno regolarmente" nei Paesi loro assegnati.

Inizialmente "ero più ottimista" sui tempi necessari per arrivare all'adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, "perché all'epoca non avevamo indicazioni" che ci sarebbe stato "un problema", cioè che la Turchia avrebbe obiettato a causa del sostegno dei due Paesi scandinavi ai partiti curdi, ha spiegato ancora. "Abbiamo visto le preoccupazioni espresse dalla Turchia", pertanto "ci vorrà un po' più tempo di quello che ci aspettavamo inizialmente" per poter accogliere Stoccolma e Helsinki nell'Alleanza.

Volodymyr Zelensky aveva ribadito - in un messaggio rivolto alla popolazione ucraina - ai partner occidentali della necessità da parte dell'Ucraina di armi moderne per fermare i missili russi. Missili che i dispositivi attualmente in dotazione delle forze armate ucraine non sono in grado di abbattere. "L'Ucraina ha bisogno di moderne armi antimissilistiche. Il nostro Paese non ne ha ancora abbastanza (...) il ritardo nella loro fornitura non può essere giustificato. Lo sottolineerò costantemente quando parlerò con i nostri partner", ha dichiarato.

A tal fine, ha annunciato importanti colloqui in settimana "non solo con i politici europei". "La Russia ha ancora diversi tipi di missili sovietici, che sono ancora più pericolosi. Sono molto meno precisi e quindi molto più minacciosi per bersagli civili e normali edifici residenziali", ha spiegato il presidente ucraino. E ha poi riferito di aver chiesto al comandante in capo delle Forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, di verificare le notizie di alcuni media secondo cui ci sarebbero soldati della difesa ucraina privi di sufficienti dispositivi di protezione individuale.

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