L'ambasciatore di Mosca a Washington: "Kiev sollecita missili per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 km"
Gli Stati Uniti saranno trascinati in uno "scontro militare" con la Russia se l'Ucraina dovesse ricevere missili a lungo raggio e colpire il territorio russo nella guerra iniziata a febbraio. Lo ha sottolineato all'agenzia Sputnik l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov.
"Particolarmente preoccupante è il fatto che da molti mesi l'Ucraina sollecita la fornitura di missili tattici operativi Atacms, progettati per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 km. Se Kiev ottiene tali armi" potrebbero essere colpite "grandi città russe", così come "infrastrutture industriali e dei trasporti", ha affermato Antonov, secondo cui un tale scenario "significherebbe il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti in uno scontro militare con la Russia".
ONU-PUTIN - Tra Mosca e Kiev "le chance di un accordo di pace sono minime", ha dichiarato il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, informando i giornalisti di aver avuto un colloquio telefonico con il presidente russo, Vladimir Putin. Al centro della telefonata, ha aggiunto, ci sono stati diversi temi, tra cui la situazione intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia e l'accordo sull'export di grano.
Precisando che in questo momento non c'è spazio per le "illusioni", Guterres ha sottolineato che "l'ultima volta che ho parlato con il presidente Putin è stata questa mattina. Per questo motivo sono arrivato in ritardo a questa conferenza stampa. Abbiamo avuto l'opportunità di discutere dell'iniziativa del Mar Nero, della sua estensione e possibile espansione".
SCHOLZ - "Purtroppo" il presidente russo, Vladimir Putin, non sembra aver ancora realizzato che la decisione di invadere l'Ucraina è stata "un errore", ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, commentando il colloquio telefonico di 90 minuti avuto martedì con il leader russo. Scholz ha ribadito che è stato importante sottolineare a Putin che la Russia deve ritirarsi dall'Ucraina e ha ribadito l'appello al Cremlino a trovare una soluzione diplomatica che metta fine al conflitto.
KHARKIV - Dal 6 settembre scorso le forze ucraine hanno liberato 388 località nella regione di Kharkiv, ha annunciato la vice ministra della Difesa di Kiev Hanna Maliar. "I numeri vengono costantemente chiariti perché il processo è dinamico - ha spiegato - Inoltre, i territori liberati necessitano ancora di ulteriori misure di sicurezza e stabilizzazione per potervi vivere in sicurezza".
"Sì, abbiamo atteso a lungo questo successo, ma dobbiamo ancora combattere e lottare - ha detto ancora Maliar - Fino a una vittoria completa, libereremo ancora molti dei nostri popoli e delle nostre terre. Abbiamo bisogno di più tempo, forza e pazienza".