Lanciati dai caccia, volano a 12mila km orari e cambiano traiettoria
I missili ipersonici Kinzhal tornano protagonisti nell'ultimo attacco della Russia contro l'Ucraina. Il ministero russo della Difesa ha confermato l'utilizzo delle armi nel raid odierno. Su Telegram le autorità russe hanno spiegato che i Kinzhal sono stati lanciati "in risposta" alla presunta incursione ucraina nella regione russa di Bryansk dei giorni scorsi.
Il portavoce dell'Aeronautica ucraina, Yuriy Ignat, ha confermato che i russi hanno sparato sei Kinzhal, aggiungendo che le forze armate di Kiev non hanno le capacità per intercettare questo tipo di missile che viaggia a cinque volte la velocità del suono. Secondo l'Ucraina, nell'ultima ondata di attacchi sono stati lanciati complessivamente 81 missili.
I Kinzhal hanno fatto la loro apparizione sul teatro di guerra un anno fa con le proprie caratteristiche peculiari: l'arma ha una gittata di 2mila chilometri, se lanciata da un Mig (3mila da un Tu-22M3), può raggiungere la velocità di Mach10 (12mila chilometri l'ora), e segue una traiettoria non prevedibile.
Il missile (progettato come un Iskander da caricare su aereo) è un sistema che può essere armato sia con testate convenzionali che nucleari, in grado di bucare in passato le difese anti missilistiche di Kiev.
Il presidente Vladimir Putin lo aveva definito un'"arma ideale" quando, nel marzo del 2018, ne aveva parlato per la prima volta in pubblico. Kinzhal appartiene ad una 'famiglia' di sistemi ipersonici che comprende anche il missile intercontinentale Avangard e il missile da crociera Tskinkal.