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Ucraina-Russia, news oggi 22 febbraio - Ultime notizie

22 febbraio 2022 | 08.35
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ORE 12.10 - "Non prestiamo attenzione ai vari commenti dei media britannici". E' la replica alla Tass del capo del comitato organizzatore di San Pietroburgo, Alexey Sorokin, alla notizia apparsa sul 'Guardian' secondo cui alla luce della crisi tra Ucraina e la Russia l'Uefa "non potrebbe avere altra scelta" se non quella di spostare la finale di Champions League programmata per il 28 maggio a San Pietroburgo.

"Ci siamo occupati di questo negli ultimi 15 anni, dal 2008, quando si supponeva che qualcosa ci sarebbe stato portato via -ha aggiunto Sorokin riferendosi a quando la Russia ha tenuto la finale di Champions League a Mosca nel 2008-. Ci stiamo preparando per la finale come previsto. Stiamo aspettando l'arrivo di oltre 50.000 tifosi stranieri".

ORE 11.59 - Mosca è sempre pronta a dialogare con Washington e la decisione di riconoscere l'indipendenza delle due repubbliche separatiste ucraine di Donetsk e Luhansk non modifica questa volontà. Lo ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, intervenendo sul canale YouTube Solovyov Live, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. "Anche nei momenti più difficili siamo pronti per il negoziato", ha detto, "siamo sempre a favore della diplomazia", ha aggiunto.

ORE 11.57 - E' "inaccettabile" il riconoscimento da parte della Russia delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk. Parola di Recep Tayyip Erdogan. La Turchia, ha detto secondo dichiarazioni riportate dall'agenzia Anadolu, "considera inaccettabili le mosse della Russia" e "fa "appello alle parti a rispettare il diritto internazionale e il buonsenso".

ORE 11.56 - La mossa di Vladimir Putin di riconoscere l'indipendenza delle repubbliche separatiste dell'Ucraina ed ordinare l'ingresso di truppe, ha messo nelle ultime ore gli Stati Uniti di fronte al "non facile dilemma se questo costituisca o no invasione". E' quanto scrive oggi il Washington Post, notando che immediatamente dopo il discorso di Putin la Casa Bianca ha annunciato delle sanzioni, limitate agli investimenti nel Donbass, specificando che non si tratta di quelle severissime minacciate in caso di invasione.

L'incertezza riguardo alla risposta da dare alle azione della Russia sembra essere provocata intenzionalmente da Putin, spiega al Post Ian Bremmer. "Se io avessi consigliato Putin io gli avrei detto di fare questo perché ora abbiamo un problema" continua l'analisi del presidente di Eurasia Group, sottolineando che il presidente russo "non è entrato" completamente in Ucraina deliberatamente perché "l'intero obiettivo è non rendere facile la risposta dell'Occidente".

ORE 11.51 - Alla luce della crisi con l'Ucrania, la Uefa potrebbe decidere di privare la Russia della finale di Champions League in programma a San Pietroburgo il 28 maggio. A quanto riporta il 'Guardian' l'Uefa sta monitorando l'evolversi della situazione ma, al momento, non è stato attuato nessun piano immediato per il cambio di sede. La posizione attuale della Uefa rimane che la partita si giocherà a San Pietroburgo, ma è chiaro che la situazione è in evoluzione, con i funzionari che stanno valutando piani di emergenza.

ORE 11.49 - Il ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad ha espresso il "pieno sostegno" di Damasco al riconoscimento della sovranità di Donetsk e Luhansk da parte della Russia. "Sta accedendo qualcosa di molto importante ora. La dichiarazione di ieri di Vadimir Putin è una pietra miliare storica", ha affermato, citato dalla Tass.

ORE 11.48 - ''La minaccia all'Ucraina è una minaccia alla sicurezza dell'Europa'' tutta. Lo ha detto il presidente dell'Estonia, Alar Karis, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo Karis va lasciata aperta una porta all'Ucraina perché possa far parte della Nato e dell'Unione europea. ''Voi appartenente all'Europa'', ha detto rivolto al presidente ucraino.

ORE 11.47 - "La Russia non sta invadendo l'Ucraina. Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra. Oltretutto se per le truppe russe invadere l'Ucraina potrebbe esser semplice, controllare un territorio vasto e in gran parte ostile ai russi è un'operazione impossibile. Ieri la Russia, in una fase di stallo dei negoziati, si è limitata a formalizzare l'esistenza (dunque riconoscere) di due repubbliche separatiste e russofone: la Repubblica Popolare di Doneck e quella di Lugansk. Si tratta di territori che la Russia controlla politicamente e militarmente da otto anni. Nulla di nuovo dunque e, per adesso, nulla di particolarmente preoccupante (posto che in tali contesti la situazione può sempre precipitare velocemente)". Così su Facebook Alessandro Di Battista.

"La Russia, giustamente, chiede garanzie - prosegue Di Battista - riguardo la neutralità futura dell'Ucraina. Un'eventuale entrata (oggi impossibile ma domani chissà) dell'Ucraina nella Nato rappresenterebbe una minaccia inaccettabile per Mosca. Come inaccettabile (tant'è che si arrivò a rapidi negoziati) fu l'istallazione di impianti missilistici sovietici a Cuba, a poche centinaia di km dalla Florida, nell'ottobre del 1962. E' difficile che la Russia possa ottenere un documento scritto (un trattato, per intenderci) che attesti un assoluto diniego da parte della Nato di aprire in futuro le porte all'Ucraina. Ad ogni modo con la mossa di ieri, definita da una serie di analisti, più teatrale che sostanziale, Putin allontana per qualche anno tale ipotesi. D'altro canto come potrebbe mai la Nato fare entrare nell'alleanza un paese che non controlla il proprio territorio?".


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