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Ucraina, Kiev dopo liberazione Kherson: "Guerra continua"

Gb: "Ritiro da Kherson danno significativo a reputazione Russia". Mosca: "Negoziati con Kiev ci saranno, tempi dipendono da Usa ed Europa"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
12 novembre 2022 | 08.29
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"Stiamo vincendo battaglie sul campo. Ma la guerra continua" dopo la liberazione di Kherson. Lo ha dichiarato ai giornalisti il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, dopo un colloquio con il primo ministro australiano, Anthony Albanese, a Phnom Penh, in Cambogia.

"Capisco che tutti vogliono che questa guerra finisca il prima possibile. Certamente siamo quelli che la vogliono più di chiunque altro", ha proseguito il capo della diplomazia di Kiev. "Ma finché la guerra continuerà e vedremo la Russia mobilitare altri coscritti e inviare altre armi in Ucraina, continueremo ovviamente a contare sul vostro continuo sostegno", ha osservato.

Il ministro degli Esteri ucraino ha incontrato quindi il collega americano Antony Blinken e lo ha ringraziato per l'aiuto americano all'indomani della liberazione di Kherson.

"Ho incontrato il segretario di Stato Blinken. Ho sottolineato che, mentre vediamo i residenti di Kherson accogliere i loro liberatori con lacrime di gioia, ci sentiamo anche grati verso gli Stati Uniti e il popolo americano per tutto il sostegno. Ho ringraziato gli Usa per le imminenti decisioni di inviarci ulteriore equipaggiamento militare avanzato", ha twittato Kuleba.

Kuleba ha approfittato del summit per diversi incontri, con l'obiettivo di rafforzare il sostegno internazionale a Kiev. Il ministro ucraino ha avuto anche telefonate con i colleghi dell'Oman e Papua Nuova Guinea.

Gb

Il ritiro da Kherson, nell'Ucraina meridionale, rappresenta un "danno significativo alla reputazione" della Russia in quanto era l'unica città capoluogo che era stata occupata dall'inizio dell'invasione. Lo ha affermato il ministero della Difesa britannico riportando l'ultimo aggiornamento dell'intelligence sul conflitto.

Secondo il ministero, il ritiro della Russia da Kherson sarebbe probabilmente iniziato il 22 ottobre. Il ritiro, ha aggiunto, è anche "il riconoscimento pubblico delle difficoltà incontrate dalle forze russe" sulla sponda occidentale del fiume Dnipro.

La ritirata da Kherson segna "un altro fallimento strategico" per Mosca. Così in una nota il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace.

"A febbraio, la Russia non è riuscita a raggiungere alcuno dei suoi obiettivi principali tranne Kherson. Ora, dato che anche qui si è arresa, le persone comuni russe devono sicuramente chiedersi: 'A cosa serviva?", ha proseguito Wallace, secondo cui "l'esercito russo ha subito enormi perdite di vite umane a causa della sua invasione illegale e ha ottenuto solo isolazionismo e umiliazione a livello internazionale".

Usa

"Sembra che gli ucraini abbiano ottenuto una vittoria straordinaria: l'unico capoluogo di regione che la Russia ha conquistato in questa guerra ora è tornato sotto la bandiera ucraina e ciò è davvero notevole", ha dichiarato ai giornalisti il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, che accompagnerà il presidente, Joe Biden, al vertice Asean in Cambogia.

Russia: "Negoziati con Kiev ci saranno ma tempi dipendono da Usa e Europa"

I negoziati tra Russia e Ucraina "alla fine ci saranno", ma i loro tempi dipenderanno dalla posizione dei "partner" dell'Ucraina, ovvero Stati Uniti e Paesi europei. Lo ha dichiarato all'agenzia Tass Sergei Tsekov, membro del Comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione russa.

"I negoziati (tra Russia e Ucraina, ndr) alla fine ci saranno, ma saranno molto difficili, molto complicati", ha affermato il senatore, che ha definito "inaccettabile" la richiesta di Kiev di restituzione dei territori perduti e di un risarcimento. "Dobbiamo ricordare come è iniziata l'operazione militare speciale. I temi della smilitarizzazione e della denazificazione non sono stati rimossi", ha sottolineato, aggiungendo che Mosca non accetterà l'esistenza di uno "Stato nazista" ai suoi confini.

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