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Ucraina, Ponomarev: "Zaluzhny cacciato? Fake news orchestrata dal Cremlino"

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky
01 febbraio 2024 | 13.08
LETTURA: 2 minuti

La notizia della possibile rimozione a breve del comandante in capo delle forze ucraine Valerii Zaluzhny, diffusa anche da testate americane come Cnn e Washington Post, "è una fake news diffusa dai russi, dal Cremlino". E' quanto ritiene Ilha Ponomarev, ex deputato russo che fu l'unico a votare contro l'annessione della Crimea alla Federazione, in esilio da anni in Ucraina dove ha ottenuto la cittadinanza.

In un'intervista all'Adnkronos, il leader politico della legione 'Libertà alla Russia', che riunisce i 'partigiani' protagonisti di una serie di azioni con l'obiettivo di 'liberare' Mosca, argomenta il suo punto di vista, sostenendo che la vicenda dell'aereo militare russo che si è schiantato nei giorni scorsi nell'oblast di Belgorod sia stata "l'inizio di questa particolare operazione" di propaganda orchestrata a Mosca con l'obiettivo "deliberato" si spingere gli ucraini a commettere "un errore".

"Non abbiamo la conferma che i prigionieri fossero lì (a bordo dell'aereo, ndr), ma non importa perché ci sono voci, e per Zelensky la questione dello scambio di prigionieri di guerra è critica, molto delicata. Zelensky tiene molto alla vita della sua gente, ovviamente era arrabbiato, e penso che sia stato l'inizio della provocazione contro l'esercito. Ma non credo ci saranno cambiamenti".

Ponomarev non ritiene che Zelensky sia preoccupato da quei sondaggi che indicano Zaluzhny come più popolare del presidente, mentre se dovesse scegliere un nome come nuovo comandante in capo punta sul capo dell'intelligence militare ucraina (Gur), Kyrylo Budanov, che è "un uomo molto popolare" al contrario del comandante delle forze di terra, Oleksandr Syrskyi. "Ma in realtà - ribadisce l'ex deputato - tutto ciò non importa perché penso che al momento semplicemente non ci saranno cambiamenti".

Ponomarev ammette, tuttavia, che qualche tensione a Kiev c'è, ma non tali da distogliere dall'obiettivo ultimo che è "vincere" la guerra. "In tutte le relazioni umane, soprattutto quelle legate alla politica, ci sono persone diverse con opinioni diverse, e ovviamente ci sono alcuni conflitti, manovre all'interno dei vari team. Ovviamente intorno a Zelensky, ci sono persone che sono incaricato di garantire la stabilità politica e che tengono d'occhio tutti i sondaggi, tutti i potenziali concorrenti e quant'altro - prosegue - Si tratta di burocrati, il cui compito è garantire la stabilità nel modo in cui loro la intendono".

"Poi ci sono diversi compiti di cui le persone sono responsabili. Ad esempio, Zaluzhny è responsabile delle operazioni militari e Zelensky di procurarsi più armi e ottenere più sostegno internazionale per consentire a Zaluzhny e alla sua gente di combattere. E ovviamente Zelensky e gli altri politici chiedono sempre ai generali 'allora, dove sono le vittorie che possiamo mostrare ai nostri partner internazionali per convincerli a fornire aiuti finanziari'? E allo stesso modo i militari chiedono ai politici: 'dove sono le nostre nuove armi e gli aiuti finanziari per ottenere più vittorie'? È normale. Non è un conflitto - conclude Ponomarev - Ecco perché non speculerei sui cambiamenti. E anche se un giorno Zaluzhny venisse ruotato, il che è possibile, non è la fine del mondo perché nell'esercito c'è una squadra capace".

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