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Ucraina, Nelli Feroci (Iai): "Zelensky realista su Crimea ma negoziato è lontano"

"si va verso conflitto più o meno congelato, possibile soluzione alla coreana"

Ucraina, Nelli Feroci (Iai):
29 agosto 2023 | 15.27
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"E' uno sviluppo importante, una novità e un gesto di realismo da parte del presidente ucraino", ma siamo "ancora lontani dalle condizioni per l'avvio di un vero e proprio negoziato". Lo afferma all'Adnkronos il presidente dell'Istituto affari internazionali (Iai), l'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, commentando l'apertura di Volodymyr Zelensky sulla Crimea, regione annessa dalla Russia nel 2014, per il quale il leader ucraino ha parlato di una "preferibile e possibile" soluzione politica.

Secondo Nelli Feroci, la proposta di Zelensky va letta "nella sua interezza" e, in particolare, nell'aspetto in cui si parla una possibile formula di smilitarizzazione della Crimea solo dopo che le truppe ucraine saranno arrivate ai confini amministrativi del Paese. "Questo presuppone che le forze ucraine recuperino i territori persi per esempio a Zaporizhzhia, nel Donetsk o nel sud, a Kherson. Inoltre Zelensky non affronta il tema della sovranità e questo - sottolinea Nelli Feroci - potrebbe anche essere un'ammissione che recuperare la sovranità ucraina sulla Crimea sia impossibile".

Per questi motivi l'ambasciatore ritiene "difficile" che le parole del leader ucraino possano costituire una "svolta decisiva", ma - come dimostra anche la 'seconda' apertura di Zelensky sulla cessazione dello stato di emergenza nel 2024 e la possibilità di organizzare elezioni - sembrano più una volontà di "venire incontro a richieste europee e americane" manifestando "una qualche disponibilità al dialogo".

Il presidente dello Iai si dice quindi "abbastanza scettico" sulla possibilità di arrivare a breve scadenza a una soluzione concordata tra le parti dal momento che esistono "divergenze enormi" sull'assetto territoriale dell'Ucraina: per Zelensky è essenziale recuperare i territori persi, per Putin gli abitanti di queste aree sono ormai cittadini russi a tutti gli effetti. "Molto dipenderà dagli sviluppi sul terreno - spiega l'ambasciatore - Oggi c'è una sorta di stallo, con piccoli avanzamenti reciproci. Evidentemente la grande controffensiva ucraina sta incontrando difficoltà, ma è altrettanto vero che da parte russa non si è in grado di rispondere con un'operazione massiccia che consolidi i territori conquistati".

C'è poi un'altra questione che complica inesorabilmente le cose, precisa l'ambasciatore, ovvero il fatto che nella percezione di Putin la Crimea è russa, "anzi è storicamente sempre stata russa e oggi più che mai dopo l'annessione del 2014".

Nelli Feroci teme che in Ucraina si vada incontro a un lungo conflitto "più o meno congelato, magari con un soluzione alla coreana. Sarebbe nel frattempo già un progresso che si arrivi ad un cessate il fuoco de facto e che questo lasci il tempo a Kiev e Mosca per pensare a un negoziato. Siamo ancora, tuttavia, in una fase in cui gli ucraini stanno tentando di recuperare quanto più terreno possibile per potersi mettere in una posizione di forza in vista di un dialogo che non è di oggi, ma neanche dei prossimi mesi".

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