"Gli Stati membri possono fornirli mentre la Russia intensifica la sua invasione e diventa sempre più disperata"
"L'Ucraina ha bisogno di armi pesanti e di carri armati. Gli Stati membri possono fornirli mentre la Russia intensifica la sua invasione e diventa sempre più disperata. Dobbiamo rispondere in modo proporzionato". Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, incontrando i giornalisti prima del vertice a Praga.
Il presidente lituano Gitanas Nauseda, arrivato al Castello di Praga per il Consiglio Europeo informale, appena sceso dall'auto nel piazzale davanti all'ingresso si è diretto deciso verso un drappello di manifestanti pro Ucraina, che chiedevano all'Ue "carri armati occidentali per l'Ucraina" e di smetterla con i "veti". Nauseda si è avvicinato ai manifestanti, che intonavano slogan dietro le transenne, e li ha rincuorati. "Non rimarrete soli - ha detto - la Lituania e i Paesi Baltici, tutti vi sosterranno. E statene certi, vincerete. E la vostra vittoria sarà la nostra vittoria".
Il primo ministro ungherese Viktor Orban è stato fischiato dal drappello di manifestanti pro Ucraina e accolto con sonori 'buuu' al suo arrivo. A Praga, dove i carri armati sovietici nel 1968 misero bruscamente fine al 'socialismo dal volto umano' di Alexander Dubcek, la causa ucraina è piuttosto popolare: non è difficile vedere in giro per la città bandiere azzurre e gialle appese alle facciate delle case e persino fuori da qualche chiesa.