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Ucraina, Kiev: "Russia non ha risorse per attacco massiccio"

Lo scenario ad un anno dall'inizio dalla guerra

Ucraina, Kiev:
11 febbraio 2023 | 18.00
LETTURA: 2 minuti

La Russia non è in condizione di lanciare un'offensiva su larga scala in Ucraina. E' lo scenario che l'intelligence di Kiev delinea a quasi un anno dall'inizio della guerra, innescata dall'invasione del 24 febbraio 2022. "Secondo le nostre informazioni, il comando russo non ha sufficienti risorse per una offensiva su larga scala", dice Andrii Cherniak, portavoce dell'intelligence militare ucraina, intervistato da Kyiv Post.

Cherniak ritiene che Mosca cercherà di aumentare i suoi sforzi in Ucraina orientale, dove "sta cercando punti deboli nella nostra difesa". "Tuttavia - prosegue - secondo le nostre informazioni, il comando russo non ha sufficienti risorse per una offensiva su larga scala. Il principale obiettivo delle forze russe rimane di ottenere almeno qualche successo tattico in Ucraina orientale. La Russia deve confrontarsi ad una scarsità di armi ad alta precisione e malgrado ciò continua ad usare il terrore dei missili contro i civili in Ucraina. I Russi hanno ormai usato l'80% dei loro missili di precisione. Cercano di ripristinare la loro produzione, ma finora non vi sono riusciti".

Intanto le forze ucraine hanno riconquistato e rafforzato posizioni al fronte che in precedenza erano state perse, secondo quanto afferma il generale Valerii Zaluzhnyi, dopo aver parlato con il capo degli Stati maggiori riuniti Usa, generale Mark Milley.

"La situazione è molto tesa sul fronte di Donetsk, dove il nemico lancia fino a 50 attacchi al giorno. Violente battaglie continuano nelle aree di Vuhledar e Marinka - dice il generale - stiamo tenendo la difesa. In alcune parti del fronte, abbiamo riconquistato posizioni perse in precedenza e le abbiamo rafforzate. Malgrado la costante pressione del nemico, continuiamo a mantenere Bakhmut sotto controllo e intraprendiamo passi per stabilizzare il fronte attorno alla città".

Secondo Kiev, inoltre, sono venti i droni Shahed-136 di fabbricazione iraniana che l'aeronautica militare ucraina ha abbattuto ieri. "Durante l'attacco il nemico ha utilizzato 32 missili guidati antiaerei S-300 e 74 missili da crociera lanciati dall'aria e dal mare, 61 dei quali sono stati distrutti dai nostri difensori", si legge in una nota dell'aeronautica ucraina, aggiungendo che le forze russe "hanno anche sparato più di 90 volte da più sistemi di razzi di lancio''.

Dopo gli attacchi, la situazione dell'energia in Ucraina rimane difficile ma è sotto controllo, rende noto la compagnia energetica ucraina Ukrenergo su Telegram. "Per oltre un giorno, il nemico ha continuato ad attaccare le infrastrutture dell'energia. La scorsa notte, il 17esimo attacco con i droni si è svolto nelle regioni meridionali e sud-orientali. Sfortunatamente, sono stati nuovamente colpiti impianti termoelettrici e della rete", scrive Ukrenergo, spiegando che si è riusciti ad impedire tagli nella fornitura di energia grazie all'intervento delle squadre di riparazione.

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