"L'azione coraggiosa di kiev sul campo di battaglia e nel cyberspazio sta ribaltando la situazione"
La Russia è esausta e la recente mobilitazione mostra segni di disperazione. "Sappiamo, e lo sanno anche i comandanti russi sul campo, che i loro rifornimenti e le loro munizioni si stanno esaurendo". E' quello che dirà oggi il capo dell'agenzia di sicurezza britannica Gchq, Jeremy Fleming, in un intervento al think tank Rusi, secondo alcune anticipazioni diffuse dal Guardian.
Secondo Fleming, siamo "lontani dall'inevitabile vittoria militare russa che la loro macchina propagandistica ha strombazzato", mentre "è chiaro che l'azione coraggiosa dell'Ucraina sul campo di battaglia e nel cyberspazio sta ribaltando la situazione".
Il capo del Gchq sottolineerà quindi, in un riferimento diretto al presidente russo Vladimir Putin, che, avendo davanti "poche sfide interne effettive, il suo processo decisionale si è rivelato difettoso" e che si è impegnato in "una strategia con una posta in gioco alta che sta portando a errori strategici di giudizio".
"I costi per la Russia - in termini di persone e attrezzature - sono sbalorditivi" e la "popolazione russa ha iniziato a capirlo", dirà ancora Fleming, parlando di forze russe "esaurite": "L'uso dei prigionieri per potenziarle, e ora la mobilitazione di decine di migliaia di coscritti inesperti, rivela una situazione disperata".
La popolazione russa, nel frattempo, “fugge dalla leva, e si rende conto di non poter più viaggiare. Sa che l'accesso alle moderne tecnologie e alle influenze esterne sarà drasticamente limitato. E sta sentendo l'entità del terribile costo umano della scelta" di Putin.
Nel suo discorso, Fleming parlerà anche della minaccia tecnologica rappresentata dalla Cina, della crescente abilità tecnologica di Pechino che implica che le nazioni occidentali si trovano di fronte ad un momento che ha definito un "decisivo" e che "definirà il nostro futuro".
Per Fleming, tra le lezioni che Pechino sta imparando dalla guerra in Ucraina c'è che una valuta digitale centralizzata potrebbe "consentire alla Cina di eludere parzialmente il tipo di sanzioni internazionali attualmente applicate al regime di Putin in Russia”.