Secondo l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue "dobbiamo aumentare aiuti militari, primavera ed estate sarnno decisive"
"Per ottenere la pace in Ucraina prima bisogna vincere la guerra, e si può aiutare Kiev militarmente e al contempo fare tutti gli sforzi diplomatici necessari affinché la pace arrivi quanto prim. A dichiararlo, intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, è stato l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, sottolineando che "non si tratta di due percorsi alternativi e contraddittori, ma di sue strade che vanno portate avanti di pari passo".
"Abbiamo sostenuto l'Ucraina sul piano militare, economico, finanziario e diplomatico, abbiamo fatto quanto abbiamo potuto, è stato tanto ma a mio modo di vedere non basta: dobbiamo continuare con gli aiuti militari e dobbiamo aumentarli", ha aggiunto Borrell, esortando "tutti i paesi che dispongono di carri armati efficaci che accumulano polvere, a darli all'Ucraina prima possibile". "Perché - ha aggiunto - questa primavera e questa estate saranno decisive, la guerra si deciderà questa primavera e questa estate". "Dobbiamo fare tutto lo sforzo possibile affinché un'Ucraina che esce vincente da questa guerra possa trovare in una famiglia europea della quale fa già parte un proprio futuro".
Parlando delle sanzioni, Borrell ha sottolineato che "Putin ha già perso la battaglia dell'energia, così come sta perdendo la battaglia politica e morale della guerra, e sta perdendo sul piano militare, anche se l'Ucraina non ha ancora vinto". "Abbiamo approvato nove pacchetti di sanzioni e il decimo è in cantiere, con l'obiettivo di indebolire l'economia russa", ha ricordato. "Molti dicono che le sanzioni non incidono, è vero che l'economia russa non è crollata, hanno un tasso di crescita del Pil superiore al previsto, ma le cose cominciano a cambiare grazie alle nostre sanzioni, e in particolare al tetto sul prezzo del petrolio", ha aggiunto citando dati sul calo delle entrate sugli idrocarburi, il deficit pubblico "che sta esplodendo", l'andamento negativo della bilancia commerciale.
"Le sanzioni sono come un veleno ad azione lenta - ha proseguito Borrell - inevitabilmente producono effetti, in modo irreversibile. L'economia russa pagherà un prezzo altissimo per questa guerra. Hanno perso il loro principale cliente energetico, l'Europa, che non tornerà, e sarà quasi impossibile per loro trovare un cliente alternativo per il loro gas perché la Cina è troppo lontana".
"Il petrolio lo vendono 40 dollari al barile, alla metà del prezzo del petrolio Brent di riferimento: glielo comprano India e Cina a prezzi stracciati. E questo sconto è dovuto anche al tetto al prezzo del petrolio che abbiamo imposto noi. Le nostre sanzioni stanno funzionando lentamente, stanno provocando un effetto che sta erodendo la base tecnologica, commerciale ed energetica dell'economia russa".