Kuleba invita alla tempestività: "La strategia di far arrivare gli aiuti goccia a goccia non funziona più"
Una fornitura di armi "illimitata e tempestiva" per consentire all'Ucraina di battere la Russia ed evitare che la guerra si espanda in tutta Europa. Questa la richiesta del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha lanciato un appello urgente agli alleati occidentali affinché forniscano a Kiev armi di ogni tipo senza restrizioni. "Siamo estremamente grati per quello che avete fatto per l'Ucraina. Ma la strategia di far arrivare gli aiuti all'Ucraina goccia a goccia non funziona più", ha detto Kuleba a Vilnius dopo un incontro con i ministri degli Esteri di Francia e delle Repubbliche baltiche.
"Ciò che è necessario è una fornitura illimitata e tempestiva di tutti i tipi di armi e munizioni per garantire che l'Ucraina batta la Russia e che la guerra in Europa non si estenda. Dobbiamo accettare come una nuova realtà il fatto che l'era della pace in Europa è finita", ha aggiunto.
I ministri degli Esteri di Estonia, Lettonia e Lituania hanno appoggiato le affermazioni di Kuleba. "Dobbiamo tracciare delle linee rosse per la Russia, non per noi stessi. Per evitare che la Russia vinca e per aprire finalmente la strada alla vittoria dell'Ucraina, non possiamo escludere alcuna forma di sostegno", ha affermato il lituano Gabrielius Landsbergis, ospite della conferenza.
Anche il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha esortato le nazioni occidentali a copiare l'esempio della Gran Bretagna, aumentando il loro sostegno all'Ucraina. In un video pubblicato sui social media, si vede Shapps, in visita a Kiev, camminare davanti a un carro armato distrutto a Kiev mentre lancia un "campanello d'allarme" al mondo per assicurarsi che Vladimir Putin venga sconfitto.
"Sono a Kiev per lanciare l'allarme al mondo democratico: dobbiamo assicurarci che l'Ucraina vinca questa guerra - ha affermato Shapps -. Il Regno Unito si è fatto avanti per fare più che mai, con il nostro più grande pacchetto di sostegno militare fino ad oggi. Ogni nazione deve ora fare lo stesso e garantire che la libertà trionfi sulla tirannia".
Il segretario alla Difesa ha incoraggiato gli alleati della Gran Bretagna a riflettere sui valori democratici, chiedendo: "Cosa accadrebbe se permettessimo che un paese democratico venisse preso da un dittatore?". Shapps ha incontrato giovedì il presidente Zelensky a Kiev, dove ha annunciato l'impegno della Gran Bretagna ad acquistare altri 10.000 droni per l'Ucraina, per un valore di 325 milioni di sterline.
"Lo dico al Congresso, non dobbiamo arretrare davanti a Putin, la storia ci sta letteralmente guardando". Nel discorso sullo stato dell'Unione che la stampa americana ha definito infuocato, Joe Biden è tornato intanto ad esortare i repubblicani a smettere di bloccare l'approvazione degli aiuti militari di cui l'Ucraina ha sempre più disperato bisogno.
"Se gli Stati Uniti si ritirano, metteranno a rischio l'Ucraina, l'Europa sarà a rischio, il mondo libero sarà a rischio", ha ammonito ancora il presidente americano che poi si è rivolto direttamente a Vladimir Putin: "il mio messaggio al presidente Putin, che conosco da molto tempo, è semplice: non arretreremo, non ci piegheremo".
Nell'insistere sulla necessità che i repubblicani approvino i 60 miliardi di dollari per Kiev, bloccati per obbedire ai diktat di Donald Trump, Biden ha paragonato l'attuale situazione a quella della Seconda Guerra Mondiale, ribadendo che "la storia sta guardando" alle decisioni di Washington di fronte "al caos seminato" da Putin, avvisando che il presidente russo non intende fermarsi all'Ucraina.
"Oltreoceano, Putin è in marcia, invadendo l'Ucraina e seminando il caos in tutta l'Europa e oltre - ha prospettato Biden -, se qualcuno in questa aula pensa che Putin si fermerà all'Ucraina, vi assicuro che non lo farà. Però l'Ucraina può fermare Putin se l'appoggiamo e le forniamo le armi di cui ha bisogno per difendersi".
Nel paragonare la situazione attuale con quella della Seconda Guerra Mondiale, Biden è stato però attento a sottolineare che non sta chiedendo un coinvolgimento militare diretto ed ha promesso "che non saranno inviati soldati americani". Ma ha ricordato il discorso con cui, nel gennaio del 1941, il presidente Frankiin Roosevelt chiese di abbandonare la politica isolazionista per intervenire perché "la libertà e la democrazia stavano sotto attacco nel mondo".
Il presidente francese Emmanuel "Macron ha inviato un messaggio chiaro. Il nostro imperativo è contrastare le intenzioni imperialiste del regime di Putin, non fare la guerra alla Russia. Vladimir Putin sta cercando di stabilire un ordine internazionale basato sulla forza. Dobbiamo affermare che non possiamo escludere nulla, in modo che capisca che i Paesi europei non abbandoneranno l’Ucraina alla sua spinta espansionistica", ha intanto detto in un'intervista al Corriere della Sera il ministro francese per l'Europa, Jean-Noël Barrot, affermando ci aver constatato "alla Conferenza di Parigi lunedì scorso soprattutto l’accordo, l’unità e la determinazione riaffermata da tutti i 27 capi di Stato e di governo presenti a Parigi".
"Con una volontà chiara: sostenere l’Ucraina facendo di più, meglio e in modo diverso - aggiunge -. Dobbiamo fare di tutto per impedire alla Russia di vincere questa guerra. E' il senso stesso del concetto di ambiguità strategica. Ambiguità strategica significa che non sveliamo al nostro avversario che cosa faremo, ma che cosa siamo pronti a fare. Come ha sottolineato il ministro degli Esteri Stéphane Séjourné, abbiamo effettivamente messo sul tavolo delle opzioni, come l’addestramento e lo sminamento".
"Puntiamo a raggiungere al più presto un accordo sull’adeguamento dello Strumento europeo per la pace, in modo da poter effettuare acquisti congiunti e continuare a fornire le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Questa è l’urgenza - prosegue -. Più in generale, vogliamo avanzare su una strategia di difesa europea di lungo termine, basata sulle proposte presentate dalla Commissione europea".