"Anche per i 19" nostri concittadini a Gaza e le "numerose famiglie nel nord di Israele"
''Siamo preoccupati per gli ostaggi, i 19 italiani a Gaza e le numerose famiglie di italiani nel nord di Israele'' al confine con il Libano. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Monica Maggioni in In Mezz'ora su Rai Tre. ''La prima preoccupazione è liberare gli ostaggi, ce ne sono anche due italo-israeliani. Poi ci sono un gruppo di 19 italiani a sud di Gaza, che speriamo di poter far uscire quanto prima'', ha spiegato Tajani. ''C'è una situazione di grande tensione nel nord di Israele. Alcuni villaggi andranno evacuati e qui ci sono anche numerose famiglie di italiani'', ha spiegato Tajani dicendo che ''finora ci sono state scaramucce, bisogna evitare escalation''.
''E' giusto sradicare il cancro del terrorismo di Hamas, non è giusto coinvolgere il popolo palestinese in questa azione'' dice. ''I civili sono la priorità, siano essi ostaggi, siano persone che vogliono lasciare Gaza, siano palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza. Perché una cosa deve essere chiara: Hamas non è il popolo palestinese e il popolo palestinese non è Hamas'', ha sottolineato il vicepremier.
"L'Italia svolge un ruolo di protagonista" nella crisi in Medioriente, ha detto il ministro degli Esteri, ed è "in contatto con tutti gli interlocutori" per "portare un messaggio di pace". "Il governo italiano è in continuo contatto con il Qatar'', ha spiegato Tajani e ''a Israele ho portato i messaggi di pace del mondo arabo". ''Ai Paesi arabi abbiamo chiesto di dire a Hamas di non continuare a lanciare razzi verso Israele'', aggiunge il titolare della Farnesina. E' ''una situazione di altissima tensione'' e come Italia ''stiamo lavorando per evitare una escalation, un allargamento del conflitto al Libano e all'Iran''. ''A tutti abbiamo portato un messaggio di pace, anche a Israele'', ha spiegato Tajani, dicendo che come Italia ''cerchiamo di essere il ponte tra il mondo arabo, ebraico e cristiano''.
''Stiamo tutti lavorando per evitare una escalation, un allargamento del conflitto al Libano e all'Iran'' ha dichiarato il vicepremier. ''E' un momento di grande difficoltà'', ha aggiunto Tajani, affermando che ''la riunione di ieri organizzata dall'Egitto è stato un momento di dialogo''. Tajani ha quindi ricordato le sue missioni ''in queste settimane in Israele, in Giordania, in Egitto e in Tunisia''.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani non vede ''preoccupazioni con i Paesi attuali fornitori perché abbiamo ottimi rapporti con tutto il mondo arabo anche se siamo sostenitori del diritto di Israele a resistere''. Intervenendo a In Mezz'ora su Rai Tre, Tajani ha aggiunto che se il prezzo del gas dovesse andare alle stelle ''siamo pronti a reagire, ma con la manovra abbiamo dimostrato di essere seri, credibili e affidabili. Siamo in grado di affrontare la situazione, abbiamo dato un segnale forte ai mercati, continueremo a vigilare''. Tajani ha, quindi, aggiunto che ''l'Italia è riuscita a proteggere la propria economia anche grazie agli accordi fatti abbandonando la fornitura russa. Stiamo lavorando per il nucleare e l'autoproduzione per non essere più soggetti a ricatti in casi di crisi''.