La replica del figlio del portavoce del Cremlino: "Risolverò la cosa ad un altro livello..."
"Risolverò la cosa ad un altro livello". Il giovane figlio del portavoce del Cremlino, Nikolai Peskov, ha risposto così ad un attivista del team dell'oppositore russo Alexey Navalny che, spacciandosi per un funzionario dell'ufficio leva, gli ha chiesto se si presenterà al fronte in Ucraina come previsto per i riservisti dalla mobilitazione parziale annunciata oggi da Vladimir Putin.
L'annuncio di Putin è arrivato nella giornata di oggi. Sono 300.000 i riservisti richiamati per la guerra contro l'Ucraina.
"Lo ripeto, stiamo parlando solo di una mobilitazione parziale. Ciò significa che solo quei cittadini che sono nelle riserve e soprattutto, coloro che hanno prestato servizio nelle forze armate, hanno determinate specializzazioni militari ed un'esperienza rilevante saranno soggetti a coscrizione", ha detto Putin.
They allegedly called the son of Putin's press-secretary Dmitry Peskov, Nikolay, and asked him why he did not respond to the military commissariat summons
— Dmitri (@wartranslated) September 21, 2022
Can't prove it's him but the tone of voice is really similar. pic.twitter.com/kQv2WcdcCu
La mobilitazione parziale inizia da oggi, secondo l'agenzia Tass. Chi verrà mobilitato avrà lo status di militare a contratto e riceverà un salario adatto. Il governo russo ha ricevuto istruzioni per il finanziamento della mobilitazione parziale. Il consiglio dei ministri, continua la Tass, intraprenderà passi "per venire incontro ai bisogni delle forze armate russe, delle altre truppe, formazioni e corpi militari". I leader regionali devono fornire coscritti nella quantità e i tempi previsti dal ministero della Difesa per ogni territorio. Il decreto consiste in dieci punti, ma il numero sette non è stato pubblicato ufficialmente, ha riferito la Tass.