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Ucraina, Mosca diffonde 'confessioni' marinai

(Afp)
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27 novembre 2018 | 16.50
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Mosca ha diffuso i video in cui tre dei marinai ucraini che si trovavano a bordo delle navi di Kiev attaccate e sequestrate dalle forze russe nello stretto di stretto di Kerch ammettono lo sconfinamento in acque territoriali russe. In particolare un ufficiale, Volodymyr Lisovyi, afferma di essere consapevole del fatto che la mossa dell'Ucraina era una "provocazione". Il capo di stato maggiore della Marina ucraina, Ihor Voronchenko, ha detto alla tv ucraina che i suoi uomini sono stati costretti a fare queste dichiarazioni false. "Conosco i marinai del Nikopol, sono sempre stati onesti e professionali e quello che hanno detto ora non è vero". In particolare Andriy Drach ha raccontato: "Siamo stati avvisati dagli ufficiali di frontiera della Federazione Russa che stavamo violando la legge russa, ci hanno chiesto ripetutamente di lasciare le acque territoriali della Federazione Russa". Lisovyi, che era al comando di un'unità navale, ha affermato di aver "deliberatamente ignorato le richieste" dei russi. Il capo dei servizi segreti ucraini, Sbu, Vasyl Hrytsak, ha confermato poi che vi erano a bordo delle navi suoi agenti, come hanno denunciato i russi, ma che si trattava di una "missione di contro spionaggio di routine", missioni che vengono condotte regolarmente anche dalle navi russe.

Oggi la corte di Simferopoli ha disposto la custodia cautelare per 12 dei 24 marinai ucraini catturati. I 12 marinai - tra i quali l'agenzia Tass inserisce anche Roman Mokryuk, comandante della motovedetta Berdiansk - rimarranno in custodia per due mesi in attesa del processo, nel quale dovranno difendersi dall'accusa di aver varcato illegalmente il confine. Gli altri 12 militari dovrebbero comparire in aula in tempi brevi.

LA RUSSIA NON VUOLE MEDIATORI - La Russia non vuole mediatori internazionali nella crisi scoppiata con l'Ucraina. A Parigi per un incontro con il collega francese Jean Yves Le Drian, il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che non servono mediatori perché russi e ucraini posso discutere fra loro "e se vi sono questioni tecniche che non sono chiare all'Ucraina ne possono discutere le autorità di frontiera dei due Paesi". Lavrov si riferiva alla proposta di Francia e Germania per una mediazione fra Russia e Ucraina, nell'ambito del "formato Normandia" che unisce i quattro Paesi per cercare di risolvere il conflitto fra il governo di Kiev e i separatisti filorussi.

UE VALUTA NUOVE SANZIONI - A causa delle tensioni al largo della Crimea non sono escluse nuove sanzioni europee contro la Russia. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri austriaco Karin Kneissl, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue. "Sulla questione di ulteriori sanzioni, il tempo determinerà. Abbiamo un vertice a dicembre", ha detto alla stampa il ministro dopo un incontro a Berlino con il suo omologo tedesco Heiko Maas. "Tutto dipenderà - ha aggiunto - dalle azioni di entrambe le parti, ma la situazione dovrà essere esaminata". "Al momento è la parola dell'uno contro la parola dell'altro". Da parte sua, Maas ha sottolineato che il sequestro delle navi ucraine da parte della marina russa ha mostrato "che l'annessione della Crimea è un problema di sicurezza per tutti in Europa".

LA POSIZIONE DELL'ONU - Sulla crisi Russia-Ucraina interviene anche l'Onu. "La sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina devono essere pienamente rispettate", si legge in un passaggio della dichiarazione diffusa dalle Nazioni Unite, che riporta la posizione del segretario generale Antonio Guterres. "Il segretario generale - prosegue la dichiarazione - esorta entrambe le parti ad usare la massima moderazione e ad adottare immediatamente passi per contenere l'incidente e ridurre le tensioni attraverso tutti i mezzi pacifici a disposizione, in linea con la Carta delle Nazioni Unite".

Che sta succedendo tra Russia e Ucraina

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