Il referto: "Le sue preesistenti condizioni di salute e potenziali sostanze tossiche hanno contribuito alla sua morte". La famiglia: Vogliamo autopsia indipendente". Arrestato il poliziotto coinvolto
George Floyd non è morto né per asfissia né per strangolamento. E' quanto emerso dai risultati preliminari dell'autopsia condotta sul corpo dell'uomo. Secondo quanto si legge nel referto, "gli effetti combinati dell'essere bloccato dalla polizia, le sue preesistenti condizioni di salute (ipertensione arteriosa e problemi coronarici) e potenziali sostanze tossiche hanno contribuito alla sua morte".
Nel corso dell'arresto, lunedì sera, un agente gli aveva tenuto un ginocchio sul collo per nove minuti, durante i quali l'uomo aveva più volte ripetuto di "non riuscire a respirare", prima di morire.
La famiglia di George Floyd contesta l'esito dell'autopsia condotta sull'uomo e chiede che venga condotto un secondo esame, indipendente. La famiglia dell'afroamericano morto lunedì sera si è rivolta al medico legale Michael Baden perché conduca una seconda autopsia. "La famiglia non si fida di nulla che arriva dal dipartimento di polizia di Minneapolis - ha detto il legale Ben Crump - La verità l'abbiamo già vista".
"Non respiro": polizia lo blocca, afroamericano muore