Il magnate denuncia costi insostenibili
Elon Musk chiede al Pentagono di garantire i fondi per mettere la rete satellitare Starlink a disposizione dell'Ucraina. Il magnate ha 'acceso' i satelliti all'inizio dell'invasione della Russia, offrendo a Kiev una fondamentale rete per le comunicazioni. Secondo la Cnn, al momento Musk ha donato circa 80mila unità Starlink all'Ucraina. Il costo dell'operazione, come ha twittato recentemente il numero 1 di Tesla e SpaceX, si aggira finora attorno agli 80 milioni di dollari e supererà i 100 milioni entro la fine dell'anno.
Il finanziamento pare destinato ad esaurirsi e Musk ha avvisato il Pentagono: gli Stati Uniti devono intervenire iniettando decine di milioni di dollari ogni mese per evitare che la rete di spenga. Musk, riferisce la Cnn, ha inviato una comunicazione al Pentagono a settembre ipotizzando spese ingenti: il mantenimento della rete fino alla fine dell'anno potrebbe costare fino a 120 milioni di dollari e l'investimento per i prossimi 12 mesi potrebbe arrivare a 400 milioni: "Non siamo nella condizione di donare altri terminali all'Ucraina o di garantire finanziamenti per la rete esistente a tempo indeterminato".
Le sollecitazioni arrivano in un momento particolare. Musk, recentemente, è salito alla ribalta con una serie di tweet in cui ha prospettato il 'suo' piano di pace. In sostanza, il magnate ha prospettato la ripetizione dei referendum nelle regioni che la Russia ha annesso dopo averle strappate all'Ucraina: se le consultazioni sotto l'egida dell'Onu dovessero bocciare l'annessione, la Russia dovrebbe abbandonare le regioni. Per Musk, invece, la Crimea va considerata sostanzialmente terra russa. E proprio questa affermazione in particolare ha provocato la reazione di Kiev: dal presidente ucraino Voldymyr Zelensky in giù, si sono susseguite le reazioni negative alla proposta di Mr SpaceX.