Il portavoce del governo francese, Vera: "Rispetti impegni europei". Sindaco Marsiglia: "Pronti a accogliere Ocean Viking"
L'Ocean Viking, con a bordo 234 migranti soccorsi nel Mediterraneo, "dovrebbe essere accolta in Italia" alla luce del diritto marittimo internazionale. Così il portavoce del governo francese, Olivier Veran, in un'intervista a franceinfo.
Bollando l'atteggiamento del governo italiano come "inaccettabile", Veran ha spiegato che la Francia auspica, "dal momento che l'imbarcazione è ancora nelle acque territoriali italiane, che l'Italia svolga il suo ruolo e rispetti i suoi impegni europei".
"Nessuno lascerà che questa barca corra il minimo rischio", ha però precisato Veran, assicurando che le autorità francesi stanno monitorando in tempo reale l'evoluzione della situazione dei passeggeri della nave.
Sindaco Marsiglia: "Se necessario pronti a accogliere Ocean Viking"
"Se necessario" Marsiglia è pronta ad accogliere la Ocean Viking con i suoi 234 migranti a bordo, ma la decisione "spetta alla Francia". Così il sindaco della città portuale francese, Benoit Payan, citato dall'emittente Bfmtv. "Ho interpellato il governo francese dicendo che sarebbe un onore per Marsiglia, nonché un onore per la Francia, accogliere l'Ocean Viking qui in Francia", ha affermato Payan, sottolineando che "se necessario, Marsiglia, che è un porto e ha questa tradizione, è in grado di accogliere" l'Ocean Viking.
"Stiamo parlando di donne e bambini a bordo di una barca che stavano annegando e non accetterò mai che si debbano chiedere loro i documenti o il colore della pelle", ha osservato il sindaco, sottolineando che "questa decisione spetta alla Francia".
Intanto tutti i migranti delle due navi Ong, la Humanity 1 e Geo Barents di Medici senza frontiere, ormeggiate rispettivamente da sabato e domenica scorsi nel porto di Catania e sbarcati ieri, sono stati portati in un impianto sportivo comunale, il Palaspedini.
La Geo Barents di Msf riprenderà la navigazione non appena farà il rifornimento. Anche Sos Humanity riprenderà le operazioni di ricerca e soccorso il prima possibile, ha annunciato è la stessa ong, dopo il via libera ieri sera a Catania dello sbarco delle ultime 35 persone rimaste a bordo. "Non importa quale sia la situazione politica in Italia o in Europa in questo momento - dice Till Rummenhohl, capo delle operazioni di Sos Humanity e attualmente a bordo dell'Humanity 1, ormeggiata nel porto di Catania -, le persone stanno fuggendo dalla Libia perché lì vengono maltrattate e non hanno altra scelta che intraprendere il viaggio pericoloso attraverso il Mediterraneo".