Giornalisti, attivisti per i diritti umani, persone comuni. In migliaia sono scesi ieri per le strade delle maggiori città del Messico per protestare contro l'omicidio di Ruben Espinosa, il fotoreporter trovato morto venerdì in un appartamento di Città del Messico insieme a quattro donne. Tutte le vittime mostravano segni di tortura e sono state freddate con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Si tratta dell'ennesima uccisione di un giornalista nel Paese: l'ultima risale a solo un mese fa.
Secondo quanto ha rivelato Articolo 19, gruppo a difesa della libertà di stampa, Espinosa, che lavorava per il giornale investigativo 'Proceso' e per altri media, aveva lasciato Xalapa, la capitale di Veracruz, a giugno dopo aver subìto diverse minacce, rifugiandosi a Città del Messico.