Il presidente ucraino incontra Meloni. Domani in Vaticano dal Papa
Volodymyr Zelensky sbarca a Roma, oggi tappa della missione del presidente ucraino. Il leader di Kiev, che considera possibile chiudere la guerra con la Russia entro la fine del 2025, sbarca nella capitale d'Italia per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sarà ospite della premier nella cena in programma a Villa Doria Pamphili. Domani, invece, incontro in Vaticano con Papa Francesco.
L'agenda di Zelensky prende forma dopo la cancellazione del vertice di Ramstein, in Germania, congelato per l'assenza di Joe Biden: il presidente degli Stati Uniti rimane in patria mentre il paese affronta l'emergenza legata all'uragano Milton.
Il presidente ucraino non rimane fermo e porta avanti la sua azione diplomatica, che lo condurrà nelle prossime ore anche a Londra e a Parigi. Il messaggio ai partner occidentali è esplicito: "Contiamo sulla leadership del presidente Biden e sui passi forti e saggi di Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia per portare sicurezza e pace in Europa. E contiamo su ognuno di voi", dice Zelensky alla vigilia del suo tour.
Kiev lavora per una soluzione del conflitto e per arrivare a quella che il presidente ha più volte definito una "pace giusta. Kiev ha bocciato l'ipotesi, diffusa da alcuni media, di chiudere il conflitto con l'ingresso del paese nella Nato e la cessione di alcuni territori alla Russia.
"Stiamo preparando il secondo summit della pace" nelle prossime settimane e "ringrazio tutti voi coinvolti in questo processo", afferma il leader ucraino, secondo cui "naturalmente la domanda rimane: come possiamo costringere la Russia a fare la pace? Come possiamo costringere i responsabili della guerra a seguire la Formula della Pace?. In questo momento, la Russia sta evitando la diplomazia onesta", accusa.
Sul campo, intanto, la Russia annuncia di aver ripreso il controllo di due località nella regione di Kursk, dove le forze armate ucraine si sono insediate da oltre 2 mesi. Mentre dall'Ucraina arrivano notizie di un attacco che avrebbe colpito un sito nella regione russa di Bryansk in cui erano immagazzinate munizioni, anche quelle fornite dalla Corea del Nord.
"Ad ottobre, novembre e dicembre abbiamo una vera chance di muovere le cose verso la pace ed una stabilità duratura", dice Zelensky, senza aggiungere ulteriori dettagli. "La situazione sul campo di battaglia crea un'opportunità per azioni decisive per mettere fine alla guerra non più tardi del 2025".
Per centrare l'obiettivo, l'Ucraina ha bisogno di sostegno diplomatico e di armi. Il vertice di Ramstein avrebbe potuto offrire una chance forse decisiva, a meno di un mese dalle elezioni americane che rischiano di modificare radicalmente il quadro. Zelensky potrebbe avere un'altra possibilità a breve. Il gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina potrebbe riunirsi a Bruxelles il prossimo 17 ottobre, a livello di ministri, in occasione della Ministeriale Difesa della Nato, prevista nella capitale belga il 17 e 18 di questo mese, in contemporanea con il Consiglio Europeo.
Secondo quanto detto all'Adnkronos da fonti diplomatiche, l'idea di tenere una riunione del gruppo in concomitanza con la ministeriale Difesa risale a prima che Biden la convocasse a livello di leader questo sabato, per poi 'sconvocarla' a causa dell'uragano Milton. Ora, quindi, è possibile che si torni al formato precedente, ma su questa materia decidono gli Usa e ancora non sarebbe arrivata alcuna comunicazione.