Lo ha dichiarato alla Dpa l'ufficiale dell'esercito Sidi Gakou
Il presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, ed il primo ministro, Boubou Cisse, sono stati arrestati dai militari insorti oggi a Bamako. Lo ha dichiarato alla Dpa l'ufficiale dell'esercito Sidi Gakou.
Poco prima c'era stata la richiesta da parte del governo di "far tacere le armi". Secondo le ricostruzioni, la crisi, che secondo fonti dei servizi è ancora in corso, è iniziata questa mattina quando militari armati hanno assunto il controllo della caserma di Soundiata Keita a Kati (15km a nord di Bamako). Inoltre, a Bamako, il Ministro delle Finanze Abdoulaye Daffé, sarebbe stato prelevato da un commando del gruppo di intervento rapido della Guardia Nazionale. In risposta il Presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, avrebbe dichiarato lo Stato di Emergenza, mobilitando le Forze Armate e le forze del Ministero dell'Interno. Contemporaneamente all'ammutinamento della Guardia Nazionale, a Bamako si sarebbero avute diverse manifestazioni di piazza da parte degli oppositori a sostegno dei militari insorti. All'origine della rivolta vi sarebbe un malcontento della Guardia Nazionale per il mancato versamento dei salari dei militari, da qui l'azione contro il ministro delle Finanze.
Oltre a lui vi sarebbero altre figure istituzionali messe agli arresti dai militari insorti, tra i quali anche il Ministro degli Affari Esteri, Tiébilé Dramé, e il Presidente dell’Assemblea Nazionale, Moussa Timbiné. Mentre è stata smentita la notizia dell'arresto di Cissè, che sarebbe nella sua residenza governativa. Alla guida dei militari insorti il Colonnello Sadio Camara, ex direttore del Collegio Militare di Kati e con una formazione in Russia, ed il Colonnello Diaw della Regione Militare di Kati.
Tra le manifestazioni più significative quella nel quartiere di Bamako-Coura dove sarebbe stata data alle fiamme l'abitazione del Ministro della Giustizia Kassoum Tapo. Numerosi giovani si sarebbero radunati nella Piazza dell'Indipendenza della capitale. Mentre l'aeroporto internazionale 'Modibo Kéita' di Sénou e gli uffici della Radiotelevisione del Mali rimangono sotto il controllo delle forze governative.
Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, sta seguendo da vicino l'evolversi della situazione in Mali e ha chiesto alle parti coinvolte di "preservare le istituzioni democratiche del Paese". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "La missione di mantenimento di pace in Mali, la Minusma, e tutti noi qui in sede, compreso il segretario generale, stiamo seguendo da vicino la situazione in Mali", ha detto. La Francia ha condannato "con la più grande fermezza questi fatti gravi", secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, mentre il presidente Emmanuel Macron ha discusso della situazione con alcuni presidenti dei Paesi della regione.
"L'Ue condanna con forza il tentativo di colpo di Stato in corso in Mali e respinge qualsiasi cambio anti costituzionale" dice l'Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell in merito al golpe in corso in Mali. Non può essere in alcun modo una risposta alla profonda crisi socio politica che colpisce il Mali da alcuni mesi".
Il presidente della commissione dell'Unione Africana (Ua), Moussa Faki Mahamat, ha condannato la detenzione da parte dei militari che si sono ammutinati oggi in Mali del presidente Ibrahim Boubacar Keita e del primo ministro, Boubou Cissé. E chiede che vengano "immediatamente" rilasciati insieme agli altri esponenti del governo che sarebbero stati detenuti dai militari in rivolta.