Mediazione del Qatar per il rilascio di donne e bambini rapiti il 7 ottobre. Esercito tel Aviv conferma morte soldatessa 19enne rapita
Braccio di ferro tra Hamas e Israele sul rilascio degli ostaggi. Se per il Washington Post si è vicini ad un accordo, le Brigate Ezzeldín al Qassam, braccio armato del gruppo islamista, sono tornate ad accusare Tel Aviv di bloccare lo scambio di prigionieri che include il rilascio di 50-70 donne e bambini rapiti durante gli attacchi del 7 ottobre.
Secondo il portavoce Abú Obeida il Qatar starebbe mediando per raggiungere un'intesa che consenta il rilascio di "200 bambini e 75 donne palestinesi" incarcerati, ma da parte delle autorità israeliane c'è stato un rinvio. "Il nemico ha chiesto la liberazione di cento donne e bambini detenuti a Gaza", ha affermato, per poi precisare che - nel caso si concordi una tregua di cinque giorni - si potrebbero liberare 50 tra donne e bambini. "Il numero potrebbe arrivare a 70, considerata la presenza di detenuti di vari paesi, sempre che la tregua assicuri l'ingresso di aiuti umanitari per il nostro popolo in tutta la Striscia di Gaza".
Tuttavia, "l'occupante continua a rimandare ed evita di fare la sua parte e ignora non solo la vita dei civili palestinesi, ma neanche gli importa di uccidere i propri ostaggi", ha aggiunto, annunciando che una militare identificata come Noa Marciano, sequestrata il 7 ottobre, sarebbe morta in uno dei bombardamenti israeliani sulla Striscia. Secondo Obeida, Marciano era "in vita" quando è stata rapita, ed "è morta in un bombardamento nemico pochi giorni fa". Il gruppo ha anche divulgato un video in cui si vede la militare 19enne che si rivolge ad una telecamera dal luogo in cui era tenuta prigioniera e successivamente ciò che si suppone essere il suo corpo senza vita. Il video non è stato divulgato in Israele.
Immediata l'accusa di "terrorismo psicologico" lanciata dall'esercito israeliano che ha confermato la morte della soldatessa: "I nostri pensieri vanno alla famiglia Marciano, la cui figlia Noa è stata brutalmente rapita dall'organizzazione terroristica Hamas", ha affermato l'esercito in un comunicato pubblicato sul suo sito web. "Stiamo lavorando con tutti i mezzi, operativi e di intelligence, per garantire il ritorno a casa delle persone sequestrate". "Un rappresentante dell'esercito si è recato a casa della famiglia e li ha informati della pubblicazione del video", ha aggiunto, prima di denunciare il fatto che "Hamas continua ad usare il terrorismo psicologico e si comporta in modo disumano, usando video e fotografie rubate", come ha già fatto in passato.
Intanto le forze di difesa israeliane hanno sospeso le ostilità nella città di Gaza per quattro ore per consentire ai residenti rimasti di andarsene. "Oggi sospenderemo temporaneamente le ostilità durante il giorno, dalle 10 alle 14 (ora locale) nell'area di Daraj Tuffa (situata nella parte meridionale di Gaza City)", ha scritto su X l'addetto stampa dell'esercito israeliano Avichai Edri.
Edry ha inoltre affermato che il corridoio umanitario per l'evacuazione dei residenti delle regioni settentrionali della Striscia di Gaza funzionerà nuovamente dalle 9 alle 16. Il percorso seguirà la strada Salah ed-Din a sud dell'enclave. Inoltre, l'esercito israeliano permetterà ai residenti del campo profughi palestinese di Al-Shati di lasciare le proprie case 10 alle 16.
Durissimo atto d'accusa del presidente brasiliano Lula a Israele: l'uccisione di "civili innocenti senza alcun criterio" nella Striscia di Gaza è "grave" tanto quanto l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, ha denunciato Luis Inacio Lula da Silva. "Dopo l'atto di terrorismo di Hamas, le conseguenze, le soluzioni dello Stato di Israele sono gravi tanto quanto quello di Hamas. Stanno uccidendo civili innocenti senza alcun criterio", ha affermato.
Secondo le accuse di Lula, Israele "sta sganciando bombe dove ci sono bambini, ospedali, con il pretesto che là ci siano dei terroristi: questi è ingiustificabile, prima bisogna mettere in salvo donne e bambini, poi combatti chi vuoi".