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Cercapersone esplosi in Libano, Nyt: "Li ha prodotti Israele"

Il quotidiano Usa: "Nasrallah ha raccomandato per anni uso cercapersone". Azienda giapponese: "Walkie-talkie esplosi ritirati 10 anni fa". Media: "Numerosi feriti in un attacco missilistico nel nord di Israele"

Esplosioni in Libano - (Afp)
Esplosioni in Libano - (Afp)
19 settembre 2024 | 08.12
LETTURA: 3 minuti

I cercapersone esplosi in Libano li ha prodotti Israele. E' il New York Times a proporre la soluzione per l'attacco-rebus che 2 giorni fa ha colpito duramente Hezbollah, provocando una dozzina di morti e migliaia di feriti. Israele non ha confermato né smentito la responsabilità dell'azione, che viene attribuita all'intelligence dello stato ebraico: i dispositivi sarebbero stati manomessi con l'inserimento di piccole quantità di pentrite, potente esplosivo.

Rimane una domanda: chi ha prodotto i cercapersone? Il marchio rimanda ad un'azienda di Taiwan, che però si appoggia ad una compagnia con sede in Ungheria per gestire ordini in determinate aree. Da Taiwan negano responsabilità, in Ungheria l'azienda è sostanzialmente un fantasma senza sede.

A proporre la soluzione è il New York Times, citando tre ufficiali dell'intelligence israeliana informati dell'operazione: sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere che i produttori dei cercapersone facevano capo ai servizi segreti israeliani. La Bac Consulting, l'azienda ungherese produttrice dei cercapersone esplosi in Libano, era una società fittizia israeliana.

Secondo il rapporto, i cercapersone hanno iniziato a essere spediti in Libano nel 2022, ma la fornitura è aumentata quando il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha dichiarato l'uso dei telefoni cellulari come pericoloso.

Secondo quanto riportato dal New York Times, inoltre, Nasrallah ha raccomandato per anni l'uso da parte del gruppo islamista di cercapersone anziché di telefoni per comunicare. Secondo il rapporto, l'intelligence statunitense stima che Nasrallah ritenga che si tratti di una forma di comunicazione più sicura, poiché i cercapersone non rivelano la posizione dell'utente.

Il capo del Partito di Dio era inoltre preoccupato per i messaggi ricevuti da alleati anonimi, secondo cui Israele avrebbe migliorato le sue capacità di hackerare i telefoni - hanno dichiarato al giornale alcuni funzionari dell'intelligence statunitense. Per questo motivo, Nasrallah avrebbe vietato l'uso dei cellulari durante le riunioni di Hezbollah e avrebbe ordinato che i piani del gruppo terroristico non vengano mai comunicati tramite telefono, nemmeno tramite app di messaggistica criptata.

Azienda giapponese: "Walkie-talkie esplosi ritirati 10 anni fa"

L'azienda giapponese Icom afferma intanto dal canto suo di aver smesso di produrre il modello di walkie-talkie, presumibilmente utilizzato nelle recenti esplosioni in Libano, circa 10 anni fa. "L'IC-V82 è una radio portatile che è stata prodotta ed esportata, anche in Medio Oriente, dal 2004 a ottobre 2014. È stata messa fuori produzione circa 10 anni fa e da allora non è stata più spedita dalla nostra azienda", afferma Icom in una dichiarazione.

Una nuova ondata di esplosioni ha devastato il Libano ieri pomeriggio: le deflagrazioni hanno riguardato soprattutto walkie-talkie utilizzati dai membri di Hezbollah.

Media: "Numerosi feriti in un attacco missilistico nel nord di Israele"

Secondo quanto riportato dai media israeliani, diverse persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico anticarro nel nord di Israele, in una zona nei pressi di Menara, nell'Alta Galilea. Almeno due sarebbero i missili anticarro lanciati dal Libano meridionale.

Israele: "Arrestato israeliano assoldato da Iran per assassinare Netanyahu"

Un civile israeliano è stato arrestato il mese scorso e incriminato oggi con l'accusa di essere stato reclutato dall'Iran per assassinare il primo ministro israeliano, il ministro della Difesa o il capo dello Shin Bet. Lo rendono noto, in una dichiarazione congiunta, lo Shin Bet e la polizia israeliana, aggiungendo che il sospettato si era introdotto due volte clandestinamente in Iran, dove ha ricevuto un pagamento per portare a termine le missioni.

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