Lapid: "Le sue parole ci mettono a rischio, Netanyahu non controlla i ministri estremisti". Il premier israeliano: "Apprezzo sostegno Biden anche con disaccordi"
"Invece di darci il suo pieno sostegno, Joe Biden è occupato a dare aiuti umanitari e carburante a Gaza che finiscono ad Hamas, se ci fosse Trump al potere, il comportamento degli Stati Uniti sarebbe completamente diverso". E' quanto ha dichiarato Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale del governo di Benjamin Netanyahu. In un'intervista al Wall Street Journal, l'esponente dell'estrema destra israeliana ha detto che Netanyahu è "ad un bivio" e deve "scegliere quale direzione prendere", ma ha ribadito che non intende ritirarsi dal governo.
Per il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid le parole di Itamar Ben Gvir su Biden sono "un danno diretto alla posizione internazionale di Israele, agli sforzi per la guerra, mettono in pericolo la sicurezza di Israele e soprattutto provano che lui non capisce niente di politica estera". "Netanyahu non ha nessun controllo sugli estremisti che sono nel suo governo", conclude il post di Lapid.
Anche Benny Gantz, che a differenza di Lapid ha accettato di entrare nel governo di emergenza dopo gli attacchi del 7 ottobre e siede nel gabinetto di guerra, ha criticato le dichiarazioni del ministro di estrema destra.
"I disaccordi sono ammessi, anche con il nostro più grande ed importante alleato, ma devono emergere nelle sedi opportune e non in dichiarazioni irresponsabili ai media che mettono a rischio gli interessi strategici dello stato di Israele, la sicurezza del Paese e gli sforzi bellici", ha scritto su X l'ex capo dell'esercito israeliano. "Il primo ministro deve richiamare all'ordine il suo ministro per la Sicurezza Nazionale che invece di occuparsi della sicurezza interna sta recando enormi danni alle relazioni estere di Israele", ha concluso.
Netanyahu da parte sua, in quella che è suonata come una replica alle parole di Itamar Ben Gvir, ha affermato: "Noi apprezziamo profondamente il sostegno che abbiamo ricevuto dall'amministrazione Biden sin dall'inizio della guerra. Questo non significa che non abbiamo disaccordi, ma finora siamo riusciti a superarli con decisioni determinate e considerate".
"Voglio dirlo sulla base della mia esperienza, la chiave è sapere come navigare, dire sì quando è possibile, dire no quando è necessario - ha continuato il premier israeliano nel suo intervento prima della riunione settimanale del governo - non ho bisogno di aiuto per sapere come navigare nella nostra relazione con gli Stati Uniti e la comunità internazionale, difendendo i nostri interessi nazionali".
"Come uno stato che combatte per la sua esistenza e il suo futuro - ha concluso - noi prenderemo da soli le nostre decisioni, anche nel caso non vi sia un accordo con i nostri amici americani".