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Israele, Hamas libera 13 ostaggi: fumata bianca dopo tensione

Superato lo stallo, il secondo gruppo di prigionieri è stato liberato come da accordi in cambio di 39 detenuti palestinesi

Ostaggi israeliani (Afp)
Ostaggi israeliani (Afp)
25 novembre 2023 | 07.30
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Schiarita tra Israele e Hamas dopo la tensione nella seconda giornata di tregua nella Striscia di Gaza. Sono rientrati in Israele i 13 ostaggi, rilasciati da Hamas: dopo essere stati in un primo tempo consegnati alla Croce Rossa e portati al valico di Rafah sono stati riportati in Israele per essere sottoposti a esami medici in ospedale.

Le autorità hanno fornito i nomi degli ostaggi rilasciati: Shoshan Haran, 67 anni, sua figlia Adi Shoham, 38 anni, e suoi nipoti, Naveh e Yahel, rispettivamente di otto e tre anni. Sono state liberate anche Shiri Weiss, 53 anni, e sua figlia Noga, 18 anni, Sharon Avigdori, 52 anni, e suo figlio Noam, 12 anni, e i fratelli Noam e Alma Or, rispettivamente di 17 e 13 anni. Sono state rilasciate anche Maya Regev, 21 anni, Hila Rotem, 12, e Emily Hand, nove anni.

Anche i quattro ostaggi thailandesi liberati torneranno in Thailandia direttamente dall'Egitto. Secondo quanto ricostruisce Haaretz, Israele aveva chiesto di aggiungere un altro ostaggio alla lista dei 13 identificando un'altra persona che rientrava nei termini fissati dall'accordo, cioè il rilascio di madri e figli insieme, se i figli hanno meno di 19 anni. Ma per Hamas - alla quale era stato offerto il rilascio quindi di 42 prigionieri invece di 39 - la richiesta di Israele non rispettava i termini e quindi non è stata accolta. Si è ritornati, quindi, al numero originario di 13 ostaggi e 39 prigionieri palestinesi rilasciati.

Fra le detenute palestinesi che sono state scarcerate in cambio della liberazione di ostaggi israeliani, c'è Israa Jaabis, una donna accusata di voler compiere un'attentato suicida con una bombola di gas. Lo ha affermato Hamas, secondo quanto scrive Times of Israel. Jaabis aveva 31 anni nel 2015 quando ha fatto esplodere una bombola di gas nella sua auto dopo essere stata fermata dalla polizia presso l'insediamento di Maale Adunim, vicino Gerusalemme. L'esplosione ha provocato gravi ustioni a Jaabis e ferito al petto e al volto un poliziotto. Secondo le autorità israeliane, Jaabis voleva compiere un attentato suicida in Israele.

L'intervento di Biden e del Qatar

Il presidente americano Joe Biden ha parlato con l'emiro e il primo ministro del Qatar nell'ambito degli sforzi per far ripartire l'accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani, catturati da Hamas. Lo ha reso noto la portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza, Adrienne Watson, citata dalla Cnn. Altri alti funzionari americani sono stati in contatto con le controparti israeliane, del Qatar e l'Egitto, con Biden che è stato costantemente informato, ha aggiunto Watson. Poi il Qatar ha informato Washington che la questione era stata risolta. "Le parti hanno superato tutti gli ostacoli grazie all'intervento di Qatar ed Egitto" conferma anche il canale tv israeliano 'Channel 12' che cita il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar.

Il segretario alla Difesa americano Lloyd J. Austin ha avuto, poi, un colloquio telefonico con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e ha espresso la necessità di maggiori aiuti umanitari a Gaza. Lo riporta il quotidiano Haarets citando il Pentagono. "Il segretario Austin ha condiviso il suo punto di vista secondo cui gli aiuti umanitari devono aumentare e che i civili devono avere aree sicure per ricevere aiuti in tutta Gaza", riferisce la nota del Dipartimento Usa alla Difesa. Austin ha, inoltre, riaffermato la necessità di impedire che il conflitto si espanda al Libano.

Il giallo sul rilascio degli ostaggi

Il rilascio è avvenuto dopo ore di stallo che aveva fatto temere in un blocco dell'operazione: gli ostaggi dovevano essere liberati alle 16 di sabato, ora locale, ma Hamas aveva annunciato uno slittamento fino a quando Israele avesse "rispettato i termini dell'accordo relativo all'ingresso di camion umanitari nel nord della Striscia di Gaza". Lo scambio è arrivato, dopo che Israele aveva lanciato un ultimatum, sostenendo che "se gli ostaggi non fossero rilasciati entro mezzanotte, l'offensiva a Gaza avrebbe ripreso".

L'accordo, approvato mercoledì dal governo israeliano, prevede che Hamas rilasci da 12 a 13 ostaggi per ogni giorno di tregua. Il rilascio di ogni 10 ostaggi aggiuntivi comporterà un giorno in più di pausa nei combattimenti. In base all'intesa, le Forze di Difesa Israeliane si asterranno dall'utilizzare droni di sorveglianza a Gaza per sei ore ogni giorno del cessate il fuoco. Israele consentirà inoltre al carburante di entrare nella Striscia durante quel periodo e aumenterà drasticamente il volume delle merci consentite nell’enclave. Negli ultimi due giorni, circa 200 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati a Gaza dal Sinai, più di 50 dei quali destinati alla parte settentrionale della Striscia.

Tra i 13 israeliani rilasciati venerdì, solo quattro erano bambini e le altre donne. Il 7 ottobre Hamas e altre fazioni attive nella Striscia di Gaza hanno rapito circa 240 persone, tra cui circa 40 bambini.

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