Mohammed Shtayyeh lascia l'incarico su richiesta Abbas. Israele presenta piano per evacuazione civili da Rafah. Morto soldato Usa che si è dato fuoco davanti ambasciata Israele a Washington
Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayyeh ha presentato le dimissioni sue e del suo governo al presidente Mahmoud Abbas. Lo ha annunciato lo stesso Shtayyeh nel corso di una conferenza stampa a Ramallah. Secondo quanto riferisce Asharq News, che cita fonti palestinesi, il nuovo governo potrebbe nascere entro la fine della settimana.
Secondo quanto ha riferito Watan Tv, citando funzionari del governo, sarebbe stato Abbas a chiedere le dimissioni di Shtayyeh, dopo pressioni dei Paesi arabi della regione e degli Usa. La mossa, evidenzia l'agenzia Dpa, è considerata un passo verso la pace in Medio Oriente con la riforma dell'Autorità palestinese per governare Gaza una volta finita la guerra ed è vista come un passo simbolico che potrebbe spianare la strada all'obiettivo della soluzione dei due stati, nonostante restino molti ostacoli, a cominciare dalla forte opposizione israeliana.
Le Forze della Difesa israeliana (Idf) hanno presentato il loro piano per l'evacuazione dei civili palestinesi da Rafah. Lo rende noto l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Si tratta di un piano che apre la strada all'offensiva militare di terra nella città, al sud della Striscia di Gaza, dove hanno trovato rifugio milioni di sfollati. Inoltre l'ufficio del primo ministro israeliano ha anche approvato la fornitura di aiuti umanitari al sud della Striscia di Gaza ''in modo da prevenire i saccheggi avvenuti nel nord della Striscia di Gaza e in altre aree''. In una nota si legge che l'esercito "ha presentato al gabinetto di guerra un piano per l'evacuazione della popolazione dalle zone di combattimento nella Striscia di Gaza, con l'imminente piano operativo".
L'Autorità palestinese respinge e "condanna il piano annunciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu per il trasferimento dei civili palestinesi" nella Striscia di Gaza perché "l'obiettivo è riportare l'occupazione israeliana" nell'enclave palestinese. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Il portavoce della presidenza dell'Autorità palestinese, Nabil Abu Rudeineh, è tornato ad accusare gli Stati Uniti per il loro sostegno a Israele, che "continua la sua aggressione" contro i palestinesi, con l'appello a "muoversi diversamente" e a "fermare questa follia israeliana prima che sia troppo tardi".
Incontro a Doha tra l'emiro del Qatar e il capo dell'ufficio politico di Hamas. Tamim bin Hamad al-Thani ha ricevuto Ismail Haniyeh al Lusail Palace per parlare degli "ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi occupati" e degli "sforzi del Qatar volti a raggiungere un accordo per un cessate il fuoco immediato e duraturo nella Striscia di Gaza", riferisce l'agenzia Qna. L'emiro ha ribadito "il sostegno fermo" del Qatar al "popolo palestinese, alla sua giusta causa" e "l'importanza dell'unità palestinese per riconquistare i diritti legittimi, primo tra tutti quello a uno stato indipendente entro i confini del 1967 con Gerusalemme est come capitale". Intanto il Qatar ha annunciato che l'emiro sarà da domani in Francia per una visita di due giorni durante la quale sono previsti colloqui con il presidente Emmanuel Macron sugli sviluppi della cooperazione tra i due Paesi e su dossier internazionali. L'emiro sarà accompagnato dal premier e ministro degli Esteri, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno inoltre fatto sapere di aver ucciso 30 miliziani di Hamas nel quartiere di Zeitoun a Gaza City nelle ultime 24 ore. Lo riferiscono le Idf, spiegando che un raid aereo ha colpito un edificio dal quale operava un cecchino di Hamas. I combattimenti stanno anche continuando a Khan Younis, nel sud di Gaza, ha aggiunto l'Idf.
Cinque soldati israeliani sono invece rimasti gravemente feriti in scontri nel nord e nel sud della Striscia di Gaza, riferiscono sempre le Forze di difesa israeliane spiegando che i cinque sono stati trasferiti in ospedale per ricevere le cure necessarie.
Hezbollah conferma due morti tra le sue fila dopo il bombardamento israeliano che ha colpito un'area alla periferia di Baalbek, nella valle della Biqaa, nell'est del Libano. Il 'Partito di Dio' identifica i "martiri" nelle persone di Ahmed Mohammed Sindiane e Hassan Ali Yunis. Intanto Muhammad Raad, alla guida del blocco parlamentare 'Lealtà alla resistenza' (Hezbollah), ha avvertito che "il nemico sentirà l'amaro se commetterà un errore nei suoi calcoli sul Libano". Hezbollah, ha sostenuto in dichiarazioni rilanciate dalla tv al-Manar, vuole "impedire si materializzino gli obiettivi del nemico" mentre Israele vuole "allargare" la portata dei "combattimenti". Tutto dopo che i militari israeliani hanno confermato raid contro siti utilizzati per il "sistema di difesa aerea" di Hezbollah, operazioni "in risposta al lancio di missili terra-aria contro un drone" e a un velivolo senza pilota abbattuto mentre si trovava nei cieli del Libano. Secondo L'Orient-Le Jour, il raid ha colpito ad Adus, alla periferia di Baalbek, e fonti citate dal giornale libanese affermano che sarebbero finiti nel mirino magazzini di al-Sajjad, catena di supermercati controllata da Hezbollah attiva nelle zone sotto il controllo del gruppo. Baalbek si trova a circa 90 chilometri da Beirut verso il nordest del Libano e mai da anni erano stati confermati raid tanto in profondità in territorio libanese.
"Una maxi marcia". Un corteo di quattro giorni dal confine con Gaza a Gerusalemme. E' l'ultima iniziativa in Israele dei parenti degli ostaggi trattenuti dallo scorso 7 ottobre nella Striscia. Ad annunciarla è stato il Forum degli ostaggi e dei dispersi, come riporta il sito di notizie israeliano Ynet. L'inizio della marcia è previsto per mercoledì dalla zona di Re'im per arrivare poi a Sderot, proseguire verso Kiryat Gat, Beit Guvrin e Beit Shemesh e arrivare sabato prossimo a Gerusalemme.
E' morto in ospedale, per le gravi ustioni riportate, Aaron Bushnell, il soldato dell'aeronautica americana che si è dato fuoco davanti all'ambasciata israeliana a Washington. Il 25enne Bushnell ha registrato mentre si immolava e invitava a "liberare la Palestina". Il video è stato condiviso sui social media.
''Non sarò più complice del genocidio. Sto per intraprendere un atto di protesta estremo, ma, rispetto a quello che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale'', ha affermato Bushnell prima di darsi fuoco.