Secondo le immagini e la testimonianza di un'amica la 17enne, come Mahsa Amini, sarebbe morta per mano degli agenti iraniani. Ma le autorità parlano di "suicidio"
Inseguita, fermata e fatta salire a forza su un'auto da ''robusti agenti della sicurezza iraniana in borghese''. Queste le ultime ore in cui Nika Shahkarami, 16 anni di Teheran, è stata vista dalla sua amica Ladan, una testimone chiave per capire come sia davvero morta la ragazza. Una delle migliaia scese in piazza in Iran per chiedere giustizia per Mahsa Amini, la 22enne morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale di Teheran con l'accusa di aver indossato male il velo islamico. Nika, come Mahsa, sarebbe morta per mano degli agenti iraniani. A sostenere la testimonianza di Ladan, che in piazza ha bruciato il velo islamico insieme a Nika, sono decine video ottenuti in esclusiva dalla Cnn, oltre che testimoni oculari contattati dall'emittente.
Nika ha provato a scappare quella notte, come si vede dai filmati, e anche a nascondersi accovacciata dietro un'auto, temendo per la sua incolumità. Secondo le autorità iraniane, che non hanno fatto vedere il suo corpo alla madre per otto giorno dopo la sua morte per l'identificazione, il decesso della giovane ''non ha nulla a che vedere con le proteste'' ed è stato causato da una caduta da un palazzo molto alto. Insomma, si è trattato di ''un suicidio'', come ha riferito il pubblico ministero di Teheran citato dai media iraniani.
"Volevo salvarla, ma non ho potuto farlo - ha detto Ladan alla Cnn - C'erano circa 20 o 30 Basiji in moto sul marciapiede", ovvero gli uomini dell'organizzazione paramilitare in prima linea nella repressione dei manifestanti. "Shahkarami stava lanciando loro dei sassi. Ero spaventata e le sono persino passata accanto e le ho detto: 'Stai attenta, cara!' perché c'erano un certo numero di poliziotti in borghese per le strade che percorrevano le auto a cercarla'', ha aggiunto. Ma ''cinquanta metri più avanti l'hanno presa''.
''Ricordo che era molto coraggiosa perché è anche salita sul bidone della spazzatura e non è scesa. Ha anche bruciata il foulard", ha detto Najmeh, un manifestante che era con Nika alla manifestazione e che la Cnn indica con uno pseudonimo. Ed è stato proprio questo suol ruolo in prima linea che ha fatto sì che Nika diventasse un bersaglio da colpire per le autorità iraniane.
GENITORI E FRATELLO MAHSA AMINI AGLI ARRESTI DOMICILIARI - Sono stati posti agli arresti domiciliari i genitori e il fratello di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni arrestata lo scorso 13 settembre a Teheran dalla polizia morale con l'accusa di non indossare correttamente il velo islamico e deceduta mentre era sotto custodia. Lo riporta l'emittente al-Arabiya citando un cugino di Mahsa, Irfan Murtazai, dicendo di ''ritenere le autorità iraniane responsabili dell'uccisione di Mahsa Amini''.