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Il Kievgate travolge Trump, crescono richieste di impeachment

Dem all'attacco: il presidente avrebbe chiesto al leader ucraino di indagare per trovare materiale compromettente sull'ex vice presidente Joe Biden. Trump si difende: discussioni su impeachment non "sono assolutamente serie"

(Afp)
(Afp)
23 settembre 2019 | 15.39
LETTURA: 3 minuti

Crescono le richieste di impeachment tra i democratici a Washington, dopo che Donald Trump ha praticamente ammesso di aver parlato di Joe Biden e del figlio durante la telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy al centro della denuncia al presidente fatta da un funzionario dell'intelligence Usa. Adam Schiff, il presidente della commissione dell'Intelligence della Camera protagonista del braccio di ferro tra Congresso e vertici nominati da Trump dell'intelligence per la testimonianza del whistleblower, ha detto che l'impeachment "potrebbe essere l'unico rimedio" se veramente il presidente ha chiesto al leader ucraino di indagare per trovare materiale compromettente sull'ex vice presidente ed ora candidato alla Casa Bianca democratica.
Schiff, che finora si è sempre opposto alle richieste d'avvio delle procedure di impeachment sostenute dalla sinistra dem, ha detto che forse si sarà costretti a questo passo: "Io voglio che il Paese comprenda che è l'ultima risorsa".

Secondo fonti della commissione guidata da Schiff sarebbero state le parole di Trump - "non vogliamo che nostre persone, come il vice presidente Biden e suo figlio, creino corruzione in Ucraina" - a far scattare le richieste dei democratici che chiedono, sostenuti anche da qualche Gop, che il presidente renda pubblica la trascrizione del colloquio con il presidente ucraino.
Intanto, Nancy Pelosi, la Speaker della Camera che in questi mesi si è sempre opposta all'impeachment per il Russiagate come una misura rischiosa, ha inviato nel weekend una lettera ai democratici del Congresso riconoscendo che l'amministrazione Trump "entrerà in un nuovo capitolo di illegalità che ci porterà su tutt'altro livello di indagine", se il capo dell'Intelligence, Joseph Maguire, che giovedì testimonierà al Congresso, continuerà a rifiutarsi di condividere le informazioni, citando il privilegio presidenziale.

La lettera, in cui la leader democratica sembra sbilanciarsi, senza nominarlo, sulla possibilità dell'impeachment, è arrivata dopo che Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata newyorkese diventata la leader della sinistra dem, ha affermato che "il più grande scandalo nazionale non è il comportamento del presidente che viola la legge, ma il rifiuto del partito democratico di avviare l'impeachment per questo".

Mentre un membro democratico della commissione Intelligence, Jim Hemes ha spiegato come "fare pressioni su un leader straniero con l'obiettivo di fargli fare il proprio lavoro politico, trovare del marcio su un avversario, è estorsione, è usare i fondi degli Stati Uniti e la fiducia pubblica per la tua corruzione personale".

Ma per Donald Trump le discussioni su un suo possibile impeachment per la vicenda della sua telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy non "sono assolutamente serie". Rispondendo alle domande dei giornalisti al suo arrivo al Palazzo di Vetro, il presidente americano è stato costretto ancora una volta a difendersi: "Abbiamo avuto un colloquio telefonico perfetto con il presidente dell'Ucraina", ha detto, sostenendo che non è possibile definire non appropriata la conversazione dal momento che è stato discusso il problema della corruzione. "E' molto importante parlare della corruzione - ha detto - se non si parla della corruzione, perché dare soldi ad un Paese che si pensa sia corrotto? E' importante cogliere l'occasione per parlare a qualcuno della corruzione".

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