Le parole del numero due dell'ufficio del presidente ucraino, Igor Zhovkva. Cremlino: "Nessuno esclude incontro tra i due"
Volodymyr Zelensky è pronto a parlare direttamente con Vladimir Putin, ma "non scenderà a compromessi" durante "questi negoziati". "Siamo pronti a parlare con Putin quando vuole", ha detto alla Cnn il numero due dell'ufficio del presidente ucraino, Igor Zhovkva, all'indomani del fallimento dei colloqui ad Antalya tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, i primi dall'invasione russa del Paese.
"E' positivo si siano incontrati, ma purtroppo possiamo dire che non è il ministro degli Esteri russo a prendere la decisione finale - ha detto -. Viene presa da una sola persona l'ultima decisione sullo stop alla guerra, su un cessate il fuoco, sul ritiro delle truppe".
Secondo Zhovkva, sebbene Zelensky fosse pronto per una soluzione diplomatica, "l'ultima cosa che ho sentito da loro", dai russi, "è stato che dobbiamo continuare a lavorare con il formato delle due delegazioni". Ma, ha avvertito, "anche gli accordi raggiunti durante questi negoziati non vengono rispettati".
"Nessuno esclude un incontro tra Putin e Zelensky, è concettualmente possibile, ma prima i negoziatori devono fare la loro parte". Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa.
Peskov, ha riportato l'agenzia russa Interfax, ha escluso un incontro tra Putin e Zelenski "solo per il fatto di avere una conversazione". "Devono incontrarsi per ottenere risultati", ha detto.
"Le posizioni della Russia sono note, sono state formulate chiaramente e presentate ai negoziatori ucraini - ha insistito all'indomani dei colloqui in Turchia tra i ministri degli Esteri di Mosca e Kiev -. Attendiamo formulazioni reciproche".
Dal 24 febbraio "sono 78 i bambini che hanno perso la vita a causa dell'aggressione russa. Un vicino che ha portato dolore e guerra sulla nostra terra". Ad affermarlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video pubblicato sul suo canale Telegram. "Ieri abbiamo visto l'incontro dei leader europei, abbiamo visto chi aveva una forte posizione per un'Europa unita, per la sicurezza europea comune, e abbiamo visto chi ha cercato di fermarci, di fermare voi" ha detto, poi, rivolgendosi ai polacchi, per i quali - ha aggiunto - "capiamo perché è tanto importante combattere insieme a noi per la libertà". "Mi ricordo le parole di Lech Kaczyński dette a Tbilisi nel 2008: 'sappiamo anche molto bene che oggi tocca alla Georgia, domani all'Ucraina, dopodomani agli Stati baltici, e poi forse ci sarà anche il momento del mio Paese, della Polonia'. Quel domani di cui parlava Kaczyński per l'Ucraina è arrivato ora.. Ora noi stiamo combattendo perché questi tempi bui non arrivino né per i paesi baltici né per la Polonia". "Fratelli e sorelle polacchi, percepisco che abbiamo già formato un unione molto forte". "Un'unione - ha proseguito - anche se non sulla carta, nella realtà, nata dal calore dei nostri cuori e non dai summit politici, da come vi siete comportati con noi in questo momento difficile".
Il presidente ucraino ha sottolineato che "oltre 1,5 milioni di nostre donne e bambini che stanno in Polonia non si sentono estranei. Avete accolto le nostre persone con la vostra delicatezza e fraternità. Non ve lo abbiamo chiesto e nemmeno voi avete chiesto nulla in cambio. Questo è quello che si fa tra persone care".