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Ucraina, Putin ordina esercitazioni per uso armi nucleari tattiche

La decisione del presidente russo dopo le “dichiarazioni di alcuni leader occidentali”. Kiev minimizza: "E' solito ricatto". Droni ucraini su Belgorod: almeno 6 morti. Russia attacca Sumy

Il presidente russo Vladimir Putin  - (Afp)
Il presidente russo Vladimir Putin - (Afp)
06 maggio 2024 | 09.49
LETTURA: 5 minuti

La Russia si prepara a compiere esercitazioni con armi nucleari al confine con l'Ucraina. Mosca infatti, attraverso il ministero della Difesa, ha annunciato i preparativi per le esercitazioni militari che includeranno l'uso di "armi nucleari non strategiche" a fronte di quelle che descrive come "dichiarazioni e minacce provocatorie" da parte di "funzionari occidentali". Le esercitazioni coinvolgeranno "formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale" ed è ipotizzabile quindi che le manovre avverranno non lontano dal confine con l'Ucraina.

In una dichiarazione pubblicata sul suo account Telegram, il ministero della Difesa russo ha affermato che l'esercitazione è stata ordinata dal presidente Vladimir Putin "al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari tattiche a svolgere missioni di combattimento". "Su istruzioni del Comandante in Capo Supremo delle Forze Armate della Federazione Russa - si legge un comunicato del ministero della Difesa di Mosca - lo Stato Maggiore Generale ha iniziato i preparativi per lo svolgimento di esercitazioni nel prossimo futuro, con formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale e con il coinvolgimento dell’aviazione e delle forze navali". "Durante le manovre saranno svolte una serie di attività per esercitarsi nella preparazione e nell'uso di armi nucleari non strategiche", ha dichiarato, prima di sottolineare che l'obiettivo è quello di "mantenere la prontezza del personale e delle attrezzature" per "garantire incondizionatamente l'integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo".

"Dispiegare soldati Nato per confrontare militari russi nell'escalation di tensioni è un passo senza precedenti. E richiede attenzione e misure speciali", ha successivamente dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citando le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti occidentali, fra cui Emmanuel Macron, ma anche di personalità Usa e Gb. Peskov si è limitato a spiegare di "non aver nulla da aggiungere".

Kiev minimizza: "E' solito ricatto"

L'Ucraina minimizza le esercitazioni. Si tratta "del solito ricatto", ha affermato il portavoce della direzione per l'intelligence del ministero della Difesa, Andrei Yusov. "Finora non abbiamo osservato nulla di nuovo, a parte la risposta a queste dichiarazioni. Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie e su questo lavorano sia i servizi speciali ucraini che quelli di tutto il mondo libero", ha spiegato Yusov alla televisione di Stato. "Il ricatto nucleare è una pratica comune. Ancora una volta non è una notizia importante", ha concluso.

Droni Kiev su Belgorod

Almeno sei persone sono state uccise e altre 35 ferite oggi in un attacco di droni attribuito all'Ucraina e compiuto nella regione russa di confine di Belgorod. A darne notizia sono state le autorità russe, affermando che i velivoli hanno colpito due autobus che trasportavano i dipendenti di un'azienda agricola.

Il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha dichiarato in un messaggio sul suo account Telegram che "l'incidente è avvenuto vicino al villaggio di Berezkova" e ha affermato che le forze ucraine hanno usato "droni kamikaze" per attaccare i due autobus e un terzo veicolo passeggeri. "Esprimo le mie sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime", ha detto, aggiungendo che tra i feriti ci sono due bambini "con ferite superficiali" e un uomo "in gravi condizioni", per cui non si esclude che il bilancio delle vittime possa aggravarsi nelle prossime ore.

Russia attacca 6 villaggi nella regione di Sumy

Le forze russe hanno attaccato sei villaggi nell'oblast di Sumy. Lo ha riferito l'amministrazione militare regionale, aggiungendo che ieri sono state registrate più di 22 esplosioni ma che non ci sono state vittime. Ad essere state colpite, sono le comunità di Khotin, Yunakivka, Bilopillia, Krasnopillia, Velyka Pysarivka ed Esman.
Stamattina, l'amministrazione militare di Sumy ha riferito che le forze russe avevano effettuato attacchi con droni sulle infrastrutture energetiche della regione, provocando parziali blackout nell'area.

Kuleba: "Europa è in nuova corsa armamenti"

L'Europa è già in una "nuova corsa agli armamenti" e l'unica cosa che si può fare è "vincerla", anziché far finta che non esista. Lo sottolinea il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, collegandosi in videoconferenza con un convegno a Bruxelles che riunisce industrie della difesa europee ed ucraine. "Da quasi un anno e mezzo - afferma - esorto le industrie della difesa e i governi dell’Ue ad aumentare la produzione". "Se vogliamo mantenere la pace nell’Unione Europea - aggiunge - dobbiamo passare a un’economia e ad un’industria europee da tempo di guerra, per quanto paradossale possa sembrare. Non è il nostro desiderio. Decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale, tutti noi in Europa speravamo che il nostro continente fosse pacifico per sempre. Purtroppo c'è una dittatura revanscista, antieuropea, a est dell'Europa, che vuole distruggere la pace nel nostro continente". "E non si fermerà finché non verrà fermata - prosegue - non possiamo fermarla con semplici dichiarazioni politiche: è possibile farlo solo con una potenza di fuoco superiore. L'attuale fase di militarizzazione della Russia è ai livelli più alti dai tempi dell'Unione Sovietica. Siamo in una corsa contro il tempo: mi dispiace dirlo, ma siamo già in una nuova corsa agli armamenti, che ce ne rendiamo conto o no, che ci piaccia o no". Non si possono "semplicemente chiudere gli occhi di fronte a questa realtà e sperare che scompaia. Quello che possiamo fare è vincerla e fare deterrenza nei confronti di una Russia aggressiva, dimostrando che l'Europa ha i mezzi per difendersi", conclude.

Lavrov: "Chiunque vinca elezioni, per Usa saremo sempre nemici"

I partiti democratico e repubblicano negli Stati Uniti considerano la Russia un nemico e cercheranno di infliggerle una sconfitta, indipendentemente dall'esito delle elezioni presidenziali. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. "Presto ci saranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Non c'è divisione tra democratici e repubblicani su Russia e Cina. Uno può essere 'più duro', l'altro 'ancora più duro', ma in linea di principio non vediamo alcuna differenza. Per entrambi, non importa chi vince le elezioni, noi siamo in generale il nemico. Che siamo un avversario o un nemico è una sfumatura, ma la “sconfitta strategica” che secondo loro dovrebbe essere inflitta alla Russia è "l’obiettivo americano dell'establishment", ha aggiunto Lavrov in un'intervista al canale bosniaco Atv. "Come ha detto il presidente russo Vladimir Putin - ha aggiunto il ministro degli Esteri russo - saremo pronti a lavorare con chiunque eleggerà il popolo americano, a condizione che ci sia una volontà opposta nei nostri confronti", ha aggiunto Lavrov.

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