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Gaza, "Hamas barricato in ospedale al-Shifa". Oggi all’Onu voto per cessate il fuoco

Secondo i militari israeliani, bombe sono state lanciate contro il reparto maternità e il pronto soccorso. Tel Aviv blocca convogli Unrwa nel nord della Striscia

Assalto all'ospedale al-Shifa - (Afp)
Assalto all'ospedale al-Shifa - (Afp)
25 marzo 2024 | 07.31
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Violenti combattimenti nell'ospedale al-Shifa, nella Striscia di Gaza, da giorni assediato dall'esercito di Israele. Secondo quanto sostengono i militari dell'Idf, i miliziani di Hamas si sono barricati all'interno della struttura e hanno lanciato esplosivi nel reparto maternità e nel pronto soccorso. I militari israeliani stanno assediando al-Shifa da una settimana, durante i quali sono stati arrestati circa 500 sospetti terroristi di Hamas e della Jihad islamica palestinese.

E' intanto salito ad almeno 32.333 il numero delle persone che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza City aggiungendo che 74.694 persone sono rimaste ferite. Solo nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 107 palestinesi e 176 sono rimasti feriti, riferiscono le autorità di Gaza.

Risoluzione su cessate il fuoco, nuovo voto al Consiglio sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi una nuova bozza di risoluzione che chiede il ''cessate il fuoco sostenibile e permanente'' nella Striscia di Gaza dopo che la Cina e la Russia hanno posto il veto venerdì su quella proposta dagli Stati Uniti.

La nuova bozza chiede ''un cessate il fuoco immediato'' in concomitanza con il Ramadan, il mese sacro all'Islam, iniziato lo scorso 10 marzo. Il documento chiede anche ''il rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi'' ancora trattenuti nell'enclave palestinese e la ''rimozione degli ostacoli per la consegna di aiuti umanitari'' alla popolazione di Gaza.

La Cina sosterrà la nuova bozza di risoluzione, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian. ''La Cina sostiene questo progetto di risoluzione ed elogia l’Algeria e gli altri paesi arabi per il loro duro lavoro in questo senso'', ha spiegato aggiungendo: ''Speriamo che il Consiglio di Sicurezza lo approvi il prima possibile e invii un segnale forte per la fine delle ostilità''. Lin ha sostenuto che ''questa bozza prende una posizione chiara nel chiedere un cessate il fuoco e l'aumento degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Quindi concorda con il corretto orientamento delle azioni del Consiglio di Sicurezza".

Ministro Esteri Israele: riconoscere Palestina sarebbe premio per terrorismo

Riconoscere lo Stato palestinese rappresenterebbe "un premio per il terrorismo" e ridurrebbe le possibilità di una soluzione negoziata della guerra a Gaza. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo che venerdì il governo spagnolo ha annunciato di essere d'accordo con Irlanda, Malta e Slovenia sulla necessità di riconoscere la Palestina. "Il riconoscimento di uno Stato palestinese dopo il massacro del 7 ottobre manda un messaggio a Hamas e alle altre organizzazioni terroristiche palestinesi che gli attacchi terroristici omicidi contro gli israeliani saranno ricambiati con gesti politici verso i palestinesi", ha affermato Katz, citato dal Times of Israel. "Una soluzione del conflitto sarà possibile solo attraverso negoziati diretti tra le parti. Qualsiasi impegno a riconoscere uno Stato palestinese non fa altro che allontanare il raggiungimento di una soluzione e aumentare l'instabilità regionale", ha aggiunto.

Razzi dal Libano

Nella notte sono stati lanciati una quindicina di razzi dal sud del Libano verso il nord di Israele. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando che i razzi sono stati lanciati contro posizioni militari lungo il confine, vicino alla comunità settentrionale di Menara. Il movimento sciita libanese di Hezbollah ha rivendicato l'attacco. Secondo l'Idf, tutti i razzi hanno colpito aree aperte, senza causare feriti. Le sirene non hanno suonato perché i missili non erano diretti verso zone abitate.

Israele cerca fornitori di armi alternativi agli Usa

"La principale ancora di Israele sono gli Stati Uniti, ma attualmente sono alte le tensioni riguardo all'ingresso dell'esercito israeliano a Rafah, cosa che probabilmente influenzerà l'assistenza alla sicurezza". Lo ha detto un funzionario della sicurezza israeliano a Kan News, secondo cui Israele sta attualmente cercando di ottenere armi e materie prime da fornitori non americani per colmare le lacune materiali di attrezzature da combattimento.

Unrwa: Israele non approverà più convogli alimentari verso il nord

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha dichiarato che Israele ieri le ha impedito di effettuare consegne di aiuti nel nord di Gaza, dove la minaccia di carestia è più alta. "Nonostante la tragedia che si sta svolgendo sotto i nostri occhi, le autorità israeliane hanno informato le Nazioni Unite che non approveranno più alcun convoglio alimentare dell'Unrwa verso il nord", ha scritto su X il direttore dell'agenzia Philippe Lazzarini.

Al via missione Baerbock in Egitto, Israele e Cisgiordania

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha incontrato l'omologo egiziano Sameh Shoukri al Cairo per un nuovo colloquio sulla crisi mediorientale e la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza: "Solo un cessate il fuoco umanitario immediato che porti ad una tregua permanente manterrà viva la speranza della pace, allo stesso modo per palestinesi ed israeliani", ha affermato il capo della diplomazia tedesca all'inizio della sua missione di due giorni in Medio Oriente, esortando Israele e Hamas a raggiungere un accordo per un cessate il fuoco temporaneo.

In serata è previsto un incontro a Ramallah, in Cisgiordania, tra Baerbock e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas alla presenza del capo della diplomazia palestinese Malki.

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