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Grecia, l'economista Varoufakis: "Uscita da bailout è solo propaganda"

Lo studioso all'Adnkronos: "I nostri leader devono almeno ammettere l'esistenza di una crisi sistemica che richiede di ridisegnare l'eurozona"

 (Infophoto)
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09 ottobre 2014 | 17.40
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"L'uscita dal programma di bailout è una tattica di propaganda" del governo greco per non perdere le prossime elezioni. E' quanto ha detto all'Adnkronos l'economista greco Yanis Varoufakis, convinto che la Grecia "non possa reggersi sulle proprie gambe fino a quando il suo debito non è pagabile, le sue banche sono insolventi e il suo settore privato incapace di ripagare tasse, debiti e stipendi".

Per questo l'uscita anticipata dal bailout non è che "una cortina fumogena che il governo utilizzerà per convincere gli elettori a mantenerlo al potere", sostiene l'economista, convinto che non sarà possibile per il Parlamento eleggere il prossimo presidente greco e che vi saranno dunque elezioni anticipate. "Invece di negoziare un nuovo pacchetto che metterà fine a questa tripla crisi di debito, banche e asfissia del settore privato, il governo chiede alla Troika di permettergli di dichiarare un'uscita dall'attuale pacchetto. In conclusione, la crisi si aggrava e il popolo greco non vede alcuna luce in fondo al tunnel. Per questo l'opposizione è in testa nei sondaggi".

Ex consigliere dell'allora primo ministro socialista George Papandreou, di cui è diventato uno dei principali critici, Varoufakis insegna ora economia all'università di Atene e all'università di Austin in Texas. E assieme agli economisti Stuart Holland e James K. Galbraith è autore del libro 'Una modesta proposta' per uscire dalla crisi dell'eurozona. Per superare la crisi europea della disoccupazione, dice all'Adnkronos, "i nostri leader devono almeno ammettere l'esistenza di una crisi sistemica che richiede di ridisegnare l'eurozona. E che deficit e debito non sono la causa, ma bensì il sintomo di un problema più profondo".

Un problema "duplice", sostiene l'economista greco, in primo luogo legato "all'abbraccio mortale" fra le banche 'nazionali' e i governi, "i cui debiti non possono essere pagati senza crescita, il che è impossibile se sono costretti all'austerità". In secondo luogo, continua Varoufakis, "non vi è un meccanismo per riciclare i risparmi inattivi dei paesi con surplus in investimenti che aumentino produttività e domanda nei paesi in deficit". "Fino a quando i nostri leader non affronteranno queste questioni e si concentreranno invece sugli sciocchi limiti di Maastricht (e se Italia o Francia debbano o meno essere autorizzati a eccedere il limite del 3% del rapporto deficit/Pil) allora la disoccupazione continuerà la sua marcia trionfale".

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