Ancora proteste e blocchi a Tel Aviv per rilascio ostaggi. Attesa in giornata la nomina del nuovo premier palestinese. Scontri in Cisgiordania fra Idf e palestinesi armati
"Entreremo a Rafah" nel sud della Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non arretra e si dice pronto a respingere le "pressioni internazionali". "Completeremo la nostra missione di eliminare Hamas", aggiunge durante un incontro con i soldati secondo quanto scrive il Jerusalem Post. Netanyahu ha ribadito l'obiettivo di "ripristinare la sicurezza per il popolo di Israele" e arrivare alla "vittoria totale" nell'ambito delle operazioni militari, avviate nella Striscia dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele. "Mentre le forze israeliane si preparano a continuare a combattere a Rafah, facciamo i conti con pressioni internazionali volte a impedirci di entrare nell'area e concludere il lavoro. In quanto premier di Israele, respingerò queste pressioni", assicura.
Nuove proteste a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele. Manifestanti hanno bloccato stamani il traffico lungo la Ayalon Highway, armati di foto delle donne tenute prigioniere nell'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Lo riferisce il Times of Israel. "Accordo, subito!", hanno intonato i partecipanti alla protesta secondo video diffusi sui social.
E' attesa intanto in giornata la nomina del nuovo premier palestinese. Secondo la tv satellitare al-Jazeera, il leader dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, dovrebbe dare oggi l'incarico all'economista 70enne Mohammad Mustafa dopo le dimissioni annunciate a fine febbraio da Mohammad Shtayyeh.
Scontri sono scoppiati tra uomini armati palestinesi e forze di sicurezza israeliane durante un'operazione antiterrorismo dell'Idf nella città di Nablus, in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Shehab.