Il presidente russo firma il decreto: "Paesi ostili aprano conti in rubli per pagare il gas". Kiev: "Mosca ha dichiarato la guerra del gas"
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto sul pagamento in rubli delle forniture di gas ai cosiddetti 'Paesi ostili'. Lo ha annunciato lo stesso Putin, esortando i Paesi occidentali ad aprire conti in rubli nelle banche russe per pagare il gas.
"Offriamo alle controparti di tali Paesi (ostili) uno schema chiaro e trasparente: per acquistare gas naturale russo, devono aprire conti in rubli nelle banche russe" a partire da domani, ha detto Putin, avvertendo che "i contratti esistenti per la fornitura di gas saranno interrotti se gli acquirenti provenienti da Paesi ostili non adempiranno ai nuovi termini di pagamento".
"Se questi pagamenti non avverranno, lo considereremo un default da parte dei compratori, con tutte le conseguenze del caso - ha ammonito il leader russo - Nessuno vende niente gratis e non faremo la carità, i contratti esistenti saranno bloccati".
In un incontro con il settore dell'aviazione Putin ha poi sottolineato: "Gli Stati Uniti cercano di incolpare noi per i loro errori di politica economica, sono sempre alla ricerca di qualcuno da incolpare, è abbastanza ovvio, lo vediamo".
Il presidente russo cerca di dividere gli europei dagli Stati Uniti denunciando il rischio di una deindustrializzazione su larga scala e la perdita di milioni di posti di lavoro in Europa, a fronte di un trasferimento di capitali per lo sviluppo negli Stati Uniti e dell'elevato costo del Gnl americano.
"I mercati globali stanno crollando e il valore delle azioni delle società nel complesso militare-industriale americano invece cresce. I capitali fluiscono verso gli Stati Uniti, privando altre regioni del mondo di risorse per lo sviluppo", ha aggiunto Putin, accusando gli Stati Uniti di voler trasferire in tutti i modi all'Europa il loro costoso Gnl.
"Gli europei non solo sono costretti a pagare, ma a minare con le proprie mani la competitività delle loro imprese, togliendole dal mercato globale. Per l'Europa, questo significa deindustrializzazione su larga scala e la perdita di milioni di posti di lavoro”, ha concluso Putin, citato dall'agenzia Tass. Ma non solo: "La crisi alimentare (innescata dalla guerra, ndr) sarà seguita, inevitabilmente, da un'altra ondata migratoria, diretta principalmente verso i Paesi europei", ha aggiunto il presidente russo.
La Russia "ha dichiarato la guerra del gas" imponendo ai cosiddetti 'Paesi ostili' di pagare in rubli le forniture che riceveranno da Mosca, ha detto il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, dopo l'annuncio del decreto firmato da Putin, accusando i russi di "violare tutte le condizioni e la logica di mercato" con l'obiettivo di "salvare" la propria valuta.
"L'Occidente ora deve rispondere con la maggior durezza possibile, abbandonando le risorse energetiche russe", ha esortato Yermak, ammettendo che alcuni Paesi non potranno farlo "rapidamente", ma "non c'è altra via d'uscita".