Ancora disordini dopo la morte del 17enne ucciso da un poliziotto: alta tensione in diverse città
Un'altra notte ad alta tensione per la Francia, tra proteste e scontri, dopo la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto. Il ministro francese dell'Interno Gerald Darmanin ha annunciato in televisione l'impiego di 45mila poliziotti in tutta la Francia per garantire l'ordine pubblico. Darmanin ha parlato di "mezzi eccezionali" con la mobilitazione di unità speciali come i poliziotti del Raid e il gruppo d'intervento della Gendarmeria nazionale.
Nella serata di venerdì 30 giugno, disordini a Parigi, Marsiglia - con decine di fermi -, Tolosa, Lione. Nella capitale, la polizia è intervenuta per disperdere una manifestazione a Place de la Concorde. A Marsiglia, saccheggiati negozi: viene segnalata un'irruzione in un'armeria, da cui sono stati rubati 7 fucili.
"Le prossime ore saranno decisive", ha scritto in giornata Darmanin in una lettera alla polizia e ai pompieri. "Questa minoranza di delinquenti non rappresenta l'immensa maggioranza degli abitanti dei quartieri popolari", ha aggiunto il ministro. "Le prossime ore saranno determinanti e sono certo di poter contare sul vostro impegno nel rispetto della legge e la deontologia", ha proseguito, assicurando che "i rinforzi umani e materiali che vi stiamo inviando, vi daranno modo di difendere la repubblica e i suoi valori".
"Niente giustifica la violenza". Ha parlato così, di una "situazione inaccettabile", il presidente francese Emmanuel Macron. Un giovane è morto dopo essere precipitato la notte scorsa dal tetto di un supermercato. Fonti di polizia citate da Le Figaro hanno riferito che il ventenne è precipitato dal tetto di un supermercato di Petit-Quevilly, in Normandia "nel quadro di un saccheggio". Secondo la procura di Rouen in quel momento non erano in corso sommosse davanti al centro commerciale.
"C'è una strumentalizzazione inaccettabile della morte di un adolescente, che tutti deploriamo, quando il momento dovrebbe essere di raccoglimento e rispetto", ha detto Macron dopo la riunione dell'unità di crisi che ha presieduto. Nahel è stato ucciso tre giorni fa a Nanterre da un poliziotto durante un controllo di routine che il giovane avrebbe cercato di evitare. Al termine della riunione della cellula interministeriale di crisi Macron ha annunciato il dispiegamento di "mezzi supplementari" per contenere le violenze di questi giorni.
Macron ha fatto appello "al senso di responsabilità dei padri e delle madri di famiglia", sottolineando che "un terzo dei fermati la notte scorsa sono giovani, molto giovani". "E' responsabilità dei genitori tenerli a casa", ha detto. "In questo contesto, chiediamo a tutti i genitori di assumersi le proprie responsabilità, poiché la situazione che stiamo vivendo è il risultato di gruppi organizzati e attrezzati, ma anche di molti giovani", ha denunciato Macron, che, citando TikTok e Snapchat, ha sottolineato come "le piattaforme e le reti giocano un ruolo molto importante". "Verrà richiesta l'identità di coloro che utilizzano i social network per invocare il disordine. Nelle prossime ore adotteremo una serie di misure", ha anticipato.
Il governo francese ha deciso, inoltre, che fino a sabato sera, almeno, saranno cancellati tutti i "grandi eventi" pubblici per contenere le violenze di questi giorni.
"Ondata di cancellazioni" negli alberghi francesi a causa dei disordini. A suonare il campanello d'allarme è Thierry Marx, il presidente confederale dell'Umih, l'associazione alberghiera francese.
"Il 27 giugno - sottolinea Marx in una nota - un giovane è morto a seguito di colpi di arma da fuoco sparati da un agente di polizia a Nanterre. È scioccante e siamo ancora in preda all'emozione. Da quella data, diverse città in Francia hanno vissuto fortissime tensioni sfociate in violenze. Ogni mattina i nostri presidenti Umih nei dipartimenti fanno i sopralluoghi e mi fanno presente le loro preoccupazioni circa gli attacchi, i saccheggi, le distruzioni di attività commerciali, di ristoranti e dei dehors. I nostri aderenti nel settore alberghiero stanno vivendo un'ondata di cancellazioni delle loro prenotazioni in tutte le aree interessate dagli scontri e dalle distruzioni. Attaccare, danneggiare o addirittura distruggere un ristorante o un bar è ingiustificabile", rileva il presidente Umih. "Le nostre strutture - spiega - sono intrinsecamente luoghi di accoglienza, e talvolta anche rifugi e luoghi di aiuto in situazioni di crisi. Non dovrebbero subire le conseguenze della rabbia che non hanno suscitato e noi condanniamo queste azioni. L'Umih sta e starà al fianco dei professionisti interessati per sostenerli. Chiediamo alle autorità pubbliche di fare tutto il possibile affinché possiamo esercitare le nostre attività con calma e in piena sicurezza".