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Elezioni Usa, Haley vince le primarie a Washington: primo trionfo su Trump che la insulta

Il Tycoon attacca l'ex governatrice della Carolina: "E' un cervello di gallina". Forse oggi decisione Corte Suprema su eleggibilità Trump

Nikki Haley - (Afp)
Nikki Haley - (Afp)
04 marzo 2024 | 07.13
LETTURA: 2 minuti

Nikki Haley ha vinto le primarie repubblicane a Washington segnando il primo trionfo su Donald Trump nel percorso verso le presidenziali di novembre. L'ex governatrice della Carolina del sud ha ottenuto il 62,8% delle preferenze, ovvero 1.274 voti, rispetto all'ex inquilino della Casa Bianca che si è fermato al 33,3% con 676 preferenze.

Trump, che aveva sconfitto Haley nei caucuses in Missouri e nell'Idaho, oltre che nella convention repubblicana in Michigan, ha spiegato di essersi "tenuto lontano dalla palude di Washington". E sul suo social network Truth, il tycoon ha definito Haley ''un cervello di gallina che ha speso lì tutto il suo denaro, il suo tempo e i suoi sforzi". Trump ha poi annunciato: "i veri risultati arriveranno al Super Tuesday".

Eleggibilità Trump, forse oggi decisione Corte Suprema

Intanto la Corte Suprema ha annunciato che oggi pubblicherà un'opinione, con gli osservatori ritengono che probabilmente si tratterà della decisione sull'eleggibilità di Donald Trump, dal momento che si svolgono domani, nell'ambito del Super Tuesday in cui decine di Stati sono chiamati a votare per scegliere i candidati alla Casa Bianca, le primarie del Colorado, dove l'ex presidente è stato escluso dalla scheda elettorale per il ruolo svolto nell'assalto al Congresso.

Agli stessi osservatori è apparso insolito l'annuncio fatto di domenica dalla Corte Suprema della decisione che verrà pubblicata sul sito della Corte alle 10 del mattino, ora di Washington, le 16 in Italia. La Corte deve esprimersi sul ricorso fatto tra Trump contro la decisione della Corte Suprema del Colorado di considerarlo ineleggibile sulla base della sezione 3 del 14esimo emendamento, varato subito dopo la Guerra Civile per impedire il ritorno alla vita politica di esponenti della Confederazione che avevano partecipato all'insurrezione.

Anche le autorità elettorali del Maine e recentemente anche una corte dell'Illinois hanno dichiarato Trump ineleggibile, ma le decisioni sono sospese in attesa della sentenza della Corte Suprema. La stessa cosa Colorado dove nome dell'ex presidente compare sulle schede elettorali delle primarie di domani. Se dovesse venir considerato ineleggibile, dovrebbero venire annullati i voti espressi per lui. Alla luce però delle posizioni espresse dai giudici supremi, anche quelli della minoranza liberal, durante il dibattimento degli argomenti delle parti il mese scorso, questa appare una possibilità remota. La maggioranza dei giudici è infatti apparsa orientata ad accogliere il ricorso di Trump contro la sentenza del Colorado, decisione che annullerebbe automaticamente anche le altre, esprimendo preoccupazioni per le conseguenze politiche di un'azione di uno Stato che va ad interferire con elezioni presidenziali.

 

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