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Muro Berlino: Egon Krenz, la storia non finisce con il capitalismo

Nel corso del colloquio Krenz, che vive a Dierhagen sulla costa del Mar Baltico, ha deplorato la morte dei cittadini dell'est che hanno tentato di scappare oltrepassando il Muro

Muro Berlino: Egon Krenz, la storia non finisce con il capitalismo
07 novembre 2014 | 15.50
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La storia non finisce con il capitalismo: ad esserne convinto è Egon Krenz, ultimo dirigente della Germania comunista che fu messo il 24 ottobre 1989, circa 15 giorni prima della caduta del Muro di Berlino, alla guida della Sed, il Partito socialista unificato della Repubblica democratica tedesca.

Erich Honecker aveva presentato il 18 ottobre davanti al Comitato centrale del partito le proprie dimissioni - per motivi di salute - dall'incarico che ricopriva dal maggio 1971. Ormai i segnali di un prossimo collasso del sistema comunista si facevano sempre più evidenti, e in Germania est le manifestazioni di piazza si susseguivano, mentre proseguiva la fuga dei cittadini tedesco orientali verso ovest attraverso le ambasciate situate nei paesi satelliti di Mosca. Ma Krenz ancora credeva nella possibilità di riformare il socialismo.

"Assunsi l'incarico per mantenere la Rdt come stato sovrano", ha dichiarato in un'intervista alla Dpa - una delle rare che ha concesso negli ultimi anni - il 77enne ex dirigente comunista. "Ci siamo illusi per un certo tempo per il ruolo svolto da Mikhail Gorbaciov. Anche io. Ho avuto fiducia in lui per troppo tempo".

"Io ero dell'idea che il socialismo si potesse riformare. Semplicemente non accetto che Gorbaciov, successivamente, abbia fatto come se lui fosse stato l'unico ad aver orchestrato tutti gli avvenimenti che poi hanno finito per scatenare lo scioglimento dell'Unione Sovietica. Non e' così".

Nel corso del colloquio Krenz, che vive a Dierhagen sulla costa del Mar Baltico, ha deplorato la morte dei cittadini dell'est che hanno tentato di scappare oltrepassando il Muro. "Ogni morte alla frontiera poteva essere evitata. Questo non è nuovo, lo abbiamo detto già ai tempi della Rdt. In occasione del mio processo nel 1997 - ha aggiunto riferendosi al giudizio che si è concluso con una condanna a 6 anni e mezzo di reclusione per il ruolo avuto nella politica della Rdt - mi sono scusato per ogni cittadino tedesco orientale vittima di ingiustizie. Ma sfortunatamente non posso menzionare un solo stato del mondo in cui non si commettano ingiustizie".

Guardando indietro, Krenz ammette che i dirigenti della Repubblica democratica tedesca rimasero "stupefatti" per la svolta in atto: il 7 e 8 ottobre, durante le celebrazioni per il 40mo anniversario della Rdt, la polizia arrestò oltre mille manifestanti nell'est di Berlino. "Il Politburo non voleva ammettere la realtà". "Alcuni si opposero ma disgraziatamente senza successo". Immediatamente dopo l'uscita di scena di Honecker, Krenz annunciò in televisione "un cambio di rotta" nella Rdt e promise riforme. Ancora oggi, si indigna del fatto che la storia della Germania orientale non sia stata trattata in modo diverso e difende incondizionatamente il vecchio sistema: "La storia è ancora aperta davanti a noi e il capitalismo non e' la sua ultima parola".

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