Secondo indiscrezioni, l'ex premier sarebbe indicato da Emmanuel Macron. Ma una fonte vicina all'ex presidente del Consiglio nega. Tajani: "Ppe confermerà candidatura von der Leyen"
Mario Draghi non è interessato alla presidenza della Commissione europea. Lo precisano fonti vicine all'ex premier contattate dall'Adnkronos, a proposito di quanto riportato dalla 'Repubblica', secondo cui il presidente francese Emmanuel Macron vorrebbe indicare Draghi come presidente dell'esecutivo di Bruxelles.
L’ipotesi piace però al leader di Azione Carlo Calenda, secondo il quale "Draghi alla guida dell'Ue, alla Commissione o al Consiglio, rappresenterebbe la migliore possibilità per l'Europa di risollevarsi. Draghi ha già salvato l'Euro una volta ed è venuto in soccorso dell'Italia in un momento drammatico. Possiede l'auctoritas, la dignitas e l'esperienza per far fare all'Ue il salto di qualità di cui ha bisogno. Lavoreremo in ogni modo per raggiungere questo obiettivo".
Sulla stessa linea Riccardo Magi e Davide Faraone. "Stati Uniti d'Europa, esercito europeo, elezione diretta del Presiedente della Commissione, Draghi alla guida del consiglio o della commissione: noi ci siamo", scrive su X il capogruppo di Italia Viva alla Camera. Mentre per il segretario di Più Europa "Mario Draghi ha saputo esprimere più di chiunque altro con chiarezza la tragicità e l'importanza dell'attuale fase storica per l'Europa: 'l'Europa è in crisi, diventi Stato'. L'Europa e gli europei rischiano di condannarsi all'irrilevanza se non avranno ben chiaro ciò. Di condannarsi non solo all'incapacità di affrontare le grandi sfide geopolitiche e di sicurezza, climatiche e economiche che il nostro tempo ci pone davanti ma anche di difendere la democrazia rappresentativa". "Solo nella dimensione di uno stato federale europeo potremo continuare a far vivere la democrazia e la libertà. Sta a tutti noi lavorare con coraggio perché questa visione diventi un obiettivo politico concreto. La sua guida - conclude Magi - sarebbe la migliore garanzia per imboccare questa strada necessaria al rilancio dell'Europa".
Più cauto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "I trattati prevedono che il presidente della Commissione venga individuato tenendo conto dei risultati dell’elezione del nuovo Parlamento europeo. Noi popolari europei terremo il nostro Congresso in marzo a Bucarest e credo proprio che confermeremo la candidatura di Ursula Von Der Leyen". "Bisognerà attendere il responso del voto popolare e decidere sulla base di quello che indicheranno i cittadini europei", ha aggiunto Tajani, in visita alla Comunità papa Giovanni XXIII di don Aldo Buonaiuto, per partecipare da padrino al battesimo di una bimba nigeriana riunita alla madre, ospite della comunità.